Serve una politica industriale seria e mirata ed una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali in senso universalistico. Così il segretario della Cgil Basilicata, Antonio Pepe. “Il rilancio del sistema industriale – aggiunge Pepe – è un tema che non può più essere rinviato dal Governo Nazionale. I dati sulla Cassa integrazione, nella sue varie modalità di accesso ed arogazione, sono drammatici e ci consegnano una situazione di crescita preoccupante dei lavoratori che usufruiscono del sostegno al reddito in costanza di lavoro, tentando, quindi, di evitare di scivolare nel baratro dell'espulsione definitiva dal ciclo produttivo, con conseguenze disastrose sul reddito delle famiglie più deboli. Ammontano a 7 milioni e 340.567 le ore di cassa integrazione autorizzate – aggiunge Pepe – con un aumento di 501.209 ore rispetto al periodo gennaio-settembre dello scorso anno, con 10.195 lavoratori coinvolti, di cui circa la metà a zero ore per cessazione attività, purtroppo tengono ancora lontani i tempi in cui potremo dire di aver passato il periodo peggiore della crisi anche in Basilicata. La CGIL – aggiunge Pepe – ha presentato proprio in questi giorni la sua proposta di riforma degli ammortizzatori sociali, puntando l'attenzione sul fatto che l'attuale sistema, come ha confermato anche un rapporto della Banca d'Italia, è scarsamente inclusivo, anche tenuto conto dell'evoluzione del panorama contrattualistico relativo ai rapporti di lavoro, che si presenta fortemente disomogeneo e frammentato. Questo tipo di tutele –cocnlude Pepe – escludono dal loro campo di applicazione in maggioranza giovani, donne, lavoratori precari e con basse qualifiche, disoccupati ed immigrati prevalentemente nel Mezzogiorno: come al solito si lasciano fuori i più deboli che restano sempre più soli ed indifesi”.
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