Presentato in Regione libro “Noi Boca” di Juan A. Farenga

La storia del club di calcio argentino fondato anche da un emigrato lucano

“Noi Boca – Come i lucani fondarono il Boca Juniors” è il titolo del libro presentato oggi in Regione, nella sala Verrastro del Dipartimento Presidenza della Giunta. Presenti, oltre all’autore Juan Antonio Farenga, argentino di origini lucane, il vicepresidente della Giunta regionale Agatino Mancusi, il presidente Pietro Simonetti e il vicepresidente Luigi Scaglione della Commissione regionale dei Lucani all’Estero, curatrice della pubblicazione.

Il racconto, corredato da documenti e fotografie, ripercorre la storia di uno dei più prestigiosi club di calcio dell’Argentina, l’Atletico Boca Juniors, intrecciata a quella della famiglia Farenga, partita da Muro Lucano nella seconda metà dell’Ottocento per cercare fortuna oltreoceano.
Il padre dell’autore del libro, Juan Antonio senior, fu tra i principali fondatori, il 3 aprile del 1905, della squadra leader del campionato argentino e vincitrice di innumerevoli trofei internazionali, nella quale hanno militato calciatori famosi nel mondo e, primo fra tutti, Diego Armando Maradona.
Il nonno, invece, Francisco Pablo Farenga, di professione falegname, nato a Muro Lucano nel 1948 ed emigrato nel 1860 a Buenos Aires a soli 22 anni, costruì le prime porte di legno di quell’improbabile campo di calcio nel quale si sarebbero allenati, nei fine settimana, gli antenati dei campioni mondiali del Boca Juniors.

Il vicepresidente della Giunta regionale Agatino Mancusi ha sottolineato l’importante lavoro svolto dalla Commissione regionale Lucani all’Estero finalizzato, come nel caso della storia della famiglia Farenga, a consolidare riallacciare i rapporti con gli emigrati lucani che dimostrano tutto il loro valore costruito sul talento, la tenacia e le capacità. Mancusi ha detto che la Regione deve proseguire su questa strada, per favorire il recupero della memoria, coinvolgendo anche i giovani delle generazioni nate all’estero.
A Muro Lucano, ha annunciato il presidente Pietro Simonetti, nella vecchia casa del nonno dell’autore sarà realizzato un centro di documentazione sull’attività della famiglia Farenga nell’ambito del club Boca Juniors. Su decisione del Comune, inoltre, sarà intitolato ai Farenga lo stadio comunale e conferita la cittadinanza onoraria a Juan Antonio, sua moglie e sua figlia. Simonetti ha aggiunto che sono state attivate le procedure anche per il riconoscimento della cittadinanza italiana.
La famiglia Farenga – ha commentato il vicepresidente e consigliere regionale Luigi Scaglione – è l’espressione della Basilicata operosa capace di farsi onore nel Mondo. In questa storia – ha aggiunto – c’è la storia degli emigrati lucani.
“E’ motivo di grande orgoglio per chi, come me, è chiamato a rappresentare, in veste di presidente, la Regione Basilicata, scoprire che nelle vene di uno dei fondatori di questa prestigiosa compagine sportiva scorreva sangue lucano”. E’ il commento, a margine dell’incontro, del presidente Vito De Filippo, contenuto anche nella prefazione della pubblicazione.
“Al di là però dei meriti sportivi, che pure hanno segnato la storia del calcio sudamericano – aggiunge il Presidente della Regione – mi piace sottolineare, riprendendo un concetto contenuto nel libro di Juan Antonio Farenga, lo spessore morale di quei lucani che con impegno, costanza e soprattutto tanto amore per il prossimo, contribuirono a costruire un grande Paese, come l’Argentina, lavorando sodo dappertutto: nelle fabbriche come su un campo di calcio di periferia, costruito anche grazie ad un falegname di Muro Lucano”.

Maf

    Condividi l'articolo su: