“L’autorevole stop che è giunto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al “muro contro muro” allarga il fronte sindacale, politico ed istituzionale che punta a stemperare il clima di tensione alla Sata di Melfi e a ristabilire le condizioni di ripresa del necessario confronto a partire da una posizione chiara del sindacato”. A sostenerlo è il segretario generale regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro, per il quale “specie nell’attuale fase della vertenza relativa ai tre operai che devono essere, subito, riammessi alla produzione, non sono utili atteggiamenti ipocriti e di finta unità interna al sindacato. Sarebbe assurdo ignorare le profonde divergenze che esistono e sono consolidate da tempo tra la Fiom da una parte e Uilm e Fim dall’altra. Né servirebbe a qualcosa far finta di niente concentrando l’iniziativa sindacale solo sui tre operai. Pertanto dopo l’appello che ho rivolto a Ferragosto per mantenere “nervi saldi” ritengo necessario – afferma il segretario della Uil – insistere sul gruppo dirigente della Cgil lucana, che sembra voler fare un passo in avanti in questa direzione, a svolgere un’opera di persuasione della Fiom, invitandola ad abbandonare i toni di accusa nei confronti di delegati e dirigenti di Uilm e Fim. Se continueranno a prevalere atteggiamenti da “primi della classe” e da “gara” per chi difende “meglio” i diritti dei lavoratori non si farà alcun passo in avanti. Il rischio inoltre – dice Vaccaro – è quello di perdere di vista l’interesse più generale dei lavoratori . Per la Uil resta valido l’interrogativo fondamentale su cui riflettere: il disegno Fiat potrebbe addirittura essere quello di un ritiro dalle “difficoltà” che si creano negli stabilimenti italiani (Melfi e Pomigliano su tutti) per spostare le produzioni in quei Paesi dove avere mani libere, con bassi salari e lavoratori disponibili ? E’ un interrogativo che dovrebbe far tremare le vene e i polsi e indurre chiunque a maggiore cautela sapendo che la presenza di una forte industria automobilistica è fondamentale per il futuro industriale della Basilicata e dell’intero nostro Paese. Le istituzioni e i partiti – conclude Vaccaro – invece di rincorrersi in dichiarazioni dai toni quanto improntati all’esasperazione della vertenza, farebbero bene ad adoperarsi per il dialogo sul progetto Fabbrica Italia e sui programmi per la Sata”.
(bas – 04)