(ACR) ROSA: BASTA CON IL CAMUFFARE CONNUBI DI POTERE CONSOCIATIVI

“Ho letto con interesse – dice Rosa – l’articolo di Mimmo Parella ‘Intellettuali di corte e di governo’ pubblicato sulla ‘Nuova del Sud’ il 20 giugno, riguardante i paradossi della nostra regione, tanto piccola quanto piena di contraddizioni, una regione che è considerata mal gestita anche da voci autorevoli del centrosinistra, ma che riconferma alla presidenza della giunta il precedente governatore, una regione dove i malumori della opinione pubblica si percepiscono eppure premiano da 15 anni la medesima coalizione politica, una regione che perde migliaia di lucani all’anno, vittime della nuova emigrazione, ma nel contempo vede da anni gli stessi personaggi in posizioni apicali o nelle istituzioni”.

“Trovo giusto – dichiara Rosa – l’affondo di Parrela sui cosiddetti ‘intellettuali’ o che si considerano tali semmai per qualche titolo di studio, qualche verso o libro scritto o semmai per qualche articolo pubblicato qui o là, che non si nega mai a nessuno, io li considero il ‘generone potentino’, risultato di una società troppo addormentata ed intorpidita che ama dialogare solo con se stessa nelle strette mura del proprio villino. Semmai anche ammalata di globalismo, che naviga in internet conoscendo le ultime novità della politica del Nebraska e si disinteressa totalmente del governo cittadino, forse lanciando qualche bonario anatema, ma nulla di più: hanno tutti famiglia e semmai qualche figlio da piazzare e sistemare. Non sono un sociologo né un politologo, solo un semplice consigliere regionale da poco eletto che cerca di fare il proprio dovere rispettando il ruolo che gli spetta: esponente della minoranza e, dunque, della opposizione. Sottolineo con forza di opposizione perchè nell’articolo di Parella c’è un affondo sull’operato del partito in cui milito: il Pdl. Non posso negare che ci siano stati problemi di organizzazione, specie dopo la fondazione del Popolo della Libertà cercando di amalgamare An e Forza Italia, nè posso negare che abbiamo avuto nel passato un’opposizione, per usare un eufemismo, troppo blanda o istituzionale. Non è piaciuta a molti dirigenti, a molti simpatizzanti e, soprattutto, ai cittadini che in queste elezioni regionali hanno dato un segnale, votando i volti nuovi del Pdl oppure chi era stato ‘meno morbido’ nei confronti della maggioranza. Siamo un grande partito, anche se in minoranza ed è giusto che all’interno ci siano visioni e concezioni della politica differenti, ma non credo che attualmente rappresentiamo un’opposizione conciliante con qualche voce isolata di disturbo, in realtà sta cambiando il volto del Popolo della Libertà. Nel dibattito consiliare sono stato chiaro: ‘Non credo nelle larghe convergenze e teorie del ‘Bene comune’, condiviso da maggioranze e opposizioni, spesso sono solo il malcelato tentativo di camuffare connubi di potere consociativi o, peggio, scambio di favori tra chi dovrebbe amministrare e non lo fa e chi dovrebbe controllare ma preferisce chiudere gli occhi, lanciando ogni tanto qualche flebile lamento di ,preoccupazione”.

“Ho sempre ribadito – continua Rosa – che non esiste un’opposizione costruttiva ed un’opposizione distruttiva, ma solo la differenza tra un’opposizione fatta bene ed una fatta male ed ho definito l’appello del presidente De Filippo che fa al Popolo della Libertà un invito garbato al ìvogliamoci bene’ consumato tra noi eletti a discapito del mandato elettorale e fiduciario che i nostri elettori ci hanno affidato, da escludere del tutto. La Politica deve ritornare all’asprezza del contraddittorio e della dialettica tra gli opposti. Loro a fare la maggioranza, noi all’opposizione senza sconti e senza ‘amnesie’che qualche volta in passato sono forse capitate. Sono stato definito per questo con tanti appellativi e disparati da esponenti della maggioranza per la mia presunta irruenza, addirittura anche ‘oppositore telebano’ da un esponente del Pdl, io credo solo di esercitare la mia funzione di consigliere di minoranza e sono convinto che non sarò solo, né una voce isolata. Ora aspettiamo che ‘i cortigiani’ colti ed intellettuali si sveglino e speriamo che anche i mass media incomincino a pungolare il ‘potere’ ma sul serio, con grinta e con stile da ‘giornalismo investigativo’ che manca spesso in questa Basilicata e del quale ne abbiamo tutti bisogno, sia i politici che i cittadini”.

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