“La battaglia ingaggiata da tempo dai Radicali Lucani, con l’impegno senza pausa e senza risparmio di energie di Maurizio Bolognetti, sull’emergenza ambiente in Basilicata, di cui la situazione dell’attività petrolifera in Val d’Agri è uno degli aspetti più gravi, merita il pieno e convinto sostegno dei Comitati di cittadini che, come il Csail, non si rassegnano a quella che efficacemente i Radicali chiamano la “malapolitica lucana”. E’ il commento di Filippo Massaro, presidente del Csail, riferendo la condivisione alla strategia individuata e definita “rivolta sociale, politica e morale”.
“E’ evidente – aggiunge – che dopo le continue denunce di una situazione di profonda illegalità in tema di inquinamento, problemi di salute per i cittadini, danni al territorio e alle attività produttive, non possiamo più avere fiducia nel sistema politico ed istituzionale della nostra regione e dobbiamo assumere direttamente come organismi rappresentativi di cittadini un’iniziativa di protesta e proposta. Per questo, l’importante manifestazione dei Radicali, per il Csail – dice Massaro – è l’occasione per rilanciare l’idea che sosteniamo da anni della costituzione di un Coordinamento permanente dei Comitati, Associazioni, Movimenti, tutti espressione diretta della società civile, che diano più peso alle tante azioni che quasi con cadenza quotidiana si svolgono sul territorio lucano e spesso solo isolate tra loro, con carattere esclusivamente locale. Si tratta pertanto di convocare un’assemblea generale del “popolo” che non è più disponibile a chiudere gli occhi ed individuare una piattaforma di quattro-cinque punti concreti basati sulla tutela del territorio e della salute, prima di tutto, e con azioni da svolgere. Il Csail in proposito ritiene che la “class action” contro le compagnie petrolifere sia uno strumento importante da utilizzare finalmente per dare una lezione ai petrolieri insieme alla sottoscrizione di decine e decine di denunce ed esposti a tutte le autorità istituzionali e alla magistratura. La “malapoltica lucana” – conclude la nota del Csail – si può sconfiggere solo con il protagonismo popolare, con una strategia intelligente che coniughi la protesta alla proposta in tutti i suoi aspetti (legali, di diritto civile, istituzionali e politici). Il punto d’arrivo di questo lavoro potrebbe essere la convocazione del “Tribunale del popolo lucano contro la malapolitica” con un “processo pubblico” con tanto di documenti e prove raccolte in tutti questi anni”.
BAS 05