A Matera Centro studi “Cestam” per conciliazione e arbitrato

Allo scopo di promuovere la cultura dell’arbitrato e della conciliazione si è costituita a Matera l’associazione Centro studi per l’arbitrato e la conciliazione Matera (Cestam). Ne fanno parte 40 tra professionisti, imprenditori, cittadini che hanno messo a punto, presso lo studio del notaio Brunella Carriero, uno statuto aperto alla collaborazione con il territorio, le istituzioni e gli ordini professionali. Il Cestam è presieduto dall’avvocato Francesco Paolo Porcari. Fanno parte del consiglio di amministrazione il vicepresidente Federico Sisti, segretario generale della Camera di commercio, l’ing. Roberto Bolettieri, l’avv. Franco Dell’Acqua, il commercialista Salvatore Bagnale e il notaio Vincenzo Ianaro. Tesoriere è il geometra Angelo Michele Tataranni. L’associazione sarà presentata ufficialmente giovedì 21 ottobre, alle 15.30, in occasione del convegno sul tema “La conciliazione delle liti civili: una opportunità più che un obbligo”. Il convegno è stato organizzato dalla Camera di commercio di Matera in occasione della 7^ settimana nazionale della Conciliazione. Nel programma dei lavori, coordinati dal presidente del Tribunale di Matera, Giuseppe Attimonelli Petraglione, sono previsti gli interventi del presidente del Cestam di Matera Francesco Paolo Porcari sul tema “ L’obbligo di tentare la conciliazione nelle cause civili”, del direttore generale dell’Isdaci Benito Boschetto su “La concreta realizzazione dei diritti attraverso la conciliazione” e del presidente della scuola forense di Taranto, Vincenzo Di Maggio, su “La gestione informatica della mediazione per la Conciliazione”.
“La nascita dell’Associazione – ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli – è la prima esperienza di questo tipo avviata nel nostro Paese. Rappresenta un ulteriore contributo alla diffusione della conciliazione e dell’arbitrato tra i cittadini, le imprese e i professionisti. Intendiamo attivare tutta una serie di iniziative di supporto, che possano incrementare l’uso di due strumenti che attraverso la mediazione consentono di ridurre tempi e costi e di alleggerire il peso del contenzioso nei Tribunali”.
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