“Pagamento ingiusto per un servizio che non c’è: sarebbe il pedaggio delle scarse manutenzioni e delle strade perennemente interrotte. Non si devono tassare cittadini che percorrerono il tratto per motivi di lavoro ed altre necessità”
“Far pagare il pedaggio sul raccordo autostradale Sicignano – Potenza è quanto mai una decisione assurda del Governo e dell’Anas; pensare di far pagare i cittadini che, quotidianamente, usufruiscono di quel tratto di strada, è assolutamente amorale, soprattutto se si tiene conto della natura pressoché interna dell’area attraversata dal tronco autostradale in questione, un’area per molti versi svantaggiata e soggetta a scarsa manutenzione. Se si considera, inoltre, la densità minima di traffico appare ancora più inconcepibile una simile scelta, che ha tutte le caratteristiche di una palese iniziativa per lucrare sulle tasche dei cittadini ai quali, peraltro, non viene reso alcun servizio da parte dell’Anas che giustifichi in qualche misura il pagamento di tale pedaggio”. E’ quanto afferma Alessandro Singetta, consigliere regionale di “Alleanza per l’Italia” che ritiene “una ingiustificata tassazione a danno dei cittadini il pagamento di un non ancora quantificato pedaggio”.
“Ci troviamo – sottolinea Singetta – nella situazione in cui Anas Spa, grazie al Decreto legge n. 78 del 2010, può applicare i pedaggi sulle autostrade e sui raccordi autostradali a sua gestione diretta con conseguente individuazione delle tratte in cui realizzare i nuovi caselli elettronici. Nel contesto di un territorio che sconta un grave deficit infrastrutturale, un ritardo ed un sottosviluppo rispetto ad altre aree del Paese, questa decisione appare quanto meno irrazionale e non tiene conto di quelle che sono le esigenze dei cittadini dei vicini paesi che sono costretti a servirsi ogni giorno del tratto di strada interessato”.
“Il trasporto e la viabilità sono senza dubbio settori importanti che attraversano non poche difficoltà anche nella nostra regione ed il bisogno di sicurezza, di servizi efficienti, di una rete capillare di infrastrutture capace di superare l’enorme gap che attanaglia il complesso viario interregionale, nonché capace di colmare il ritardo infrastrutturale specie delle aree più piccole e interne della regione. E’ sempre più sentito – conclude Singetta – e per questo mi sembra doveroso riflettere sulla scelta di far pagare il pedaggio su una strada che è divenuta il simbolo della scarsa manutenzione e delle interruzioni. Un pedaggio che ha davvero il sapore di una beffa, se pensiamo agli enormi disagi causati dalle ripetute interruzioni del Ponte di Picerno e Balvano. Se vale il principio per cui al pagamento di una tassa debbano corrispondere equivalenti – qualificati ed efficienti – servizi, appare chiaro che non si da il caso che tale principio valga per il tanto chiacchierato pedaggio Scalo Sicignano – Potenza”.