Petrolio: Prinzi (Idv), raccogliere sollecitazioni Cgil

“La nuova sollecitazione rivolta dalla Cgil all’Eni perché non si limiti a trasferire il proprio know how tecnologico in Libia ma lo faccia, concretamente e non solo attraverso annunci, anche in Val d’Agri e il nuovo appello ad istituzioni e partiti ad avviare una nuova fase di concertazione sui problemi dell’attività petrolifera in Val d’Agri, meritano la massima attenzione e il massimo impegno”. A sostenerlo è il capogruppo di IdV al Consiglio Provinciale di Potenza Vittorio Prinzi.
“La realtà è che non solo non si creano nuovi posti di lavoro e i pochi invece disponibili non riguardano lavoratori lucani ma addirittura si verifica una perdita di posti di lavoro. Tra le ditte che lamentano difficoltà di rapporti con l’Eni – riferisce il presidente del gruppo Idv – risultano una decina di piccole e medie aziende che hanno sede nel comprensorio della Val d’Agri o comunque in provincia di Potenza e hanno alle dipendenze, da sempre, lavoratori lucani. In mancanza del rinnovo dei contratti di servizio si rischia il licenziamento dei nostri operai, in gran parte qualificati, con l’arrivo da fuori regione di decine di lavoratori. Un’eventualità che è inaccettabile specie per la grave crisi occupazionale e nonostante la ricchezza petrolio. E’ in fondo questo l’obiettivo del Contratto di Sito proposto da sindacati e lavoratori che punta a tutelare i posti di lavoro nell’attività legata all’estrazione di petrolio in Val d’Agri nei casi di subentro per commesse e prestazioni di servizi. Si tratta dunque, attraverso un’azione sinergica Regione, Provincia, Comuni, sindacati e lavoratori – continua il capogruppo Idv – di stanare il management Eni dalla posizione di ambiguità perché assuma la responsabilità che le deriva dall’utilizzo delle nostre risorse energetiche. Il rinnovo dell’Accordo di Programma Regione-Eni-Governo è pertanto l’occasione per ottenere atti concreti da parte dell’Eni non soltanto limitati ad un incremento della percentuale delle royalties riconosciute alla Regione ma per fare un decisivo passo avanti verso l’istituzione del Distretto Energetico Lucano”.
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