“E’ in corso l’ennesimo sciopero alla Fiat Sata di Melfi ed esprimo la mia solidarietà ai lavoratori per quello che sta accadendo in queste ore. Il mio sostegno va anche a chi lavora nell’indotto della casa automobilistica, che facendo fronte comune si oppongono alle condizioni ‘estreme’ di lavoro cui sono sottoposti in un momento in cui il Lingotto annuncia per lo stabilimento lucano ingiustificati periodi di cassa integrazione guadagni ordinaria”. È quanto afferma il consigliere regionale del Pdl, Paolo Castelluccio, che condivide appieno la lotta dei dipendenti della Fiat Sata e le posizioni del sindacato Ugl Metalmeccanici .
“Gradirei ricevere – dice Castelluccio – una risposta dal governatore De Filippo in merito alla situazione della stabilimento di Melfi. Soprattutto vorrei sapere – continua – se è a conoscenza delle gravi motivazioni alla base della protesta in un particolare momento di crisi economica che vede la struttura di Melfi subire, suo malgrado, una decisione inconsulta della Casa torinese che sta seguendo la strada di una pericolosa involuzione, costringendo le maestranze di S. Nicola ad un periodo ingiustificato di Cassa integrazione. Se si è dinanzi a motivazioni poco attendibili per giustificare un rallentamento della produttività dello stabilimento di Melfi – aggiunge Castelluccio – chiedo al presidente De Filippo di intervenire, coinvolgendo l’Assessorato alle Attività Produttive, affinchè venga revocata con immediatezza la cigo che, oltre a rappresentare una beffa economica per la forza lavoro, lo è anche per tutta la collettività visto che la misura della cassa integrazione ordinaria viene sostenuta dall’Inps, quindi dalle tasche dei cittadini”.
“Se si vuole dare una boccata d’ossigeno al comparto industriale chiedo al governatore ed all’intero Esecutivo regionale – afferma Castelluccio – di intervenire tempestivamente per risolvere la questione, magari con la richiesta improcrastinabile di un serio piano industriale che sia lo strumento per apprendere e capire fino in fondo gli obiettivi di sviluppo di tutta la produzione auto in Basilicata. Questo affinché la Fiat senta forte la responsabilità ed il dovere di incrementare, senza ricorrere ad escamotage ormai tristemente conosciuti, la propria produzione in Basilicata, abbandonando soluzioni drammatiche per l’intero territorio, come la cigo, una non soluzione che va a tutto discapito delle migliaia di lavoratori della Sata e del vasto indotto”.