POTENZA, PROROGATA MOSTRA “INTERZONE DI LINGUE DIVERSE”

Prorogata fino al prossimo 18 luglio la mostra “Interzone di lingue diverse” allestita negli spazi espositivi della Pinacoteca provinciale del capoluogo lucano.
L'esposizione è un'iniziativa dell'associazione culturale ''Interzona'', nata quindici anni fa nel capoluogo con lo scopo di dare spazio ai giovani artisti locali, ed è la prima tappa di un progetto più ampio, dal titolo ''Arte nascosta'' “che proseguirà – ha spiegato il presidente dell'associazione Nicola Saluzzi – durante l'anno con l'obiettivo di coinvolgere il territorio e di valorizzare le sue espressioni artistiche''.

A comporre la collettiva i giovani lucani Melania Castelluccio, Mariagrazia Faranda, Davide Laviano, Annalisa Mancini, Leo Micca, Vittorio Micocci, Angela Pergola e Benito Saluzzi che hanno proposto diversi modi di interpretare la musica. Partendo dal potere evocativo e simbolico delle note musicali, ogni artista ha espresso la propria visione della musica utilizzando il linguaggio a lui più congeniale: dalla pittura alla fotografia, passando per la grafica e le installazioni. ''Il coinvolgimento della Provincia di Potenza e la disponibilità ad ospitare la mostra – ha spiegato durante l'inaugurazione l'assessore alla Cultura Francesco Pietrantuono – è assolutamente in linea con la volontà di quest'Amministrazione di aprire gli spazi espositivi dell'Ente alle nuove generazioni, ai talenti di qualità, uscendo un po' dai classici schemi per aprirsi ai colori e ai linguaggi del nostro tempo”.

La mostra è visitabile nei seguenti orari: dal venerdì alla domenica dalle 8.00 alle 20.30. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il presidente di Interzona, Nicola Saluzzi al 347/3892873 oppure via mail all’indirizzo interzona@hotmail.it.

In pinacoteca, inoltre, è possibile visitare la mostra permanente dedicata a Concetto Valente, della collezione pittorica della Provincia che include opere dell'Ottocento e del Novecento e due dipinti su tavola, risalenti alla seconda metà del Cinquecento, ascritti alla bottega di Antonio Stabile.
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