CITTÀ DELLA PACE DI SCANZANO J., FRA DUE SETTIMANE I LAVORI

“Il Regolamento Urbanistico è stato definitivamente approvato ed il primo lotto funzionale della Città della Pace è stato appaltato e tra circa due settimane si darà corso ai lavori”. Lo afferma il sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis, che, in un comunicato stampa, ripercorre la storia della Città della Pace.
“L’idea di collocare, a ridosso dell’area individuata dal Governo nazionale quale sito unico nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, un centro internazionale per l’accoglienza degli orfani di tutte le guerre nonché per l’organizzazione delle missioni umanitarie è da attribuirsi, come è noto, a Betty Williams, premio Nobel per la pace 1976. La Regione Basilicata, che condivise immediatamente l’idea affidò alla società Creta srl l’incarico per la redazione di uno specifico studio di fattibilità dell’intervento. Detto studio, a cui si rinvia per ogni ulteriore dettaglio, prevedeva un investimento complessivo variabile tra 35,3 e 57,9 milioni di euro per la realizzazione dell’intera opera. La stessa regione con D.G.R. n. 1612 del 19.11.2007 destinò -nell’ambito del “1° Atto Integrativo all’Accordo di Programma Quadro” in materia di Politiche di Solidarietà Sociale- la complessiva somma di 4,4 milioni di euro per la realizzazione della “Città della Pace in Basilicata”, individuando due poli insediativi rispettivamente nelle città di Santarcangelo e di Scanzano Jonico. In una delle visite effettuate in Basilicata, il premio Nobel Betty Williams formalizzò richiesta al Comune di Scanzano Jonico tesa a mutare la destinazione d’uso delle aree già interessate dal deposito unico di materiale radioattivo per la localizzazione della Città della Pace. L’amministrazione, condividendo la proposta, si pose una serie di questioni derivanti essenzialmente dall’esiguità del finanziamento regionale (2,8 ml di euro), dalle caratteristiche dell’area individuata (priva di qualsiasi opera infrastrutturale) e dalla oggettiva marginalità della stessa (alquanto distante sia dal centro abitato che da altre strutture presenti sul territorio). In sostanza l’amministrazione da me rappresentata si preoccupò di evitare una inutile quanto dannosa realizzazione di una “cattedrale nel deserto” in un’area isolata e priva di qualsiasi infrastruttura. Tali problematiche furono affrontate nell’ambito del redigendo Regolamento Urbanistico attraverso lo strumento della “perequazione urbanistica” (strumento peraltro utilizzato in maniera generalizzata nell’ambito del R.U.). In data 11.09.2008 alcuni cittadini proprietari delle aree –opportunamente sollecitati dall’Amministrazione- formalizzavano una proposta di perequazione urbanistica consistente nella cessione gratuita al Comune di circa 6,00 ettari (a destinare alla realizzazione della citata opera pubblica) e realizzazione, a propria cura e spese, di opere infrastrutturali per un controvalore di € 3.300.000, a fronte del cambio di destinazione d’uso a scopo residenziale di aree limitrofe di loro proprietà della consistenza di circa 26,00 ettari. Tale proposta venne discussa, emendata (con la specificazione delle opere infrastrutturali da realizzare a cura e spese dei cittadini per un controvalore di € 4.000.000 in luogo di 3.300.000 €) ed approvata dal Consiglio Comunale di Scanzano Jonico nella seduta del 29.11.2008 (delibera di CC n° 44/2008).
Tutti gli atti amministrativi riguardanti l’intervento di che trattasi ad oggi prodotti dall’amministrazione sono stati approvati con il voto favorevole dell’assessore ai Lavori Pubblici Sante Pantano”.
Il sindaco, infine, precisa che: “non è stato mai assunto alcun provvedimento in ordine al presunto impegno di spesa di € 234.000 euro per il pagamento dei suoli; non si è a conoscenza di presunte indagini in corso da parte della magistratura sulla questione specifica; non sono stati richiesti atti ne informazioni da parte delle forze dell’ordine; l’unica indagine in corso di cui si ha contezza è quella conseguente a specifica querela della Giunta municipale, a seguito di lettera diffamatoria da parte di un cittadino riguardante altre questioni connesse alla pianificazione urbanistica”.
(bas – 04)

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