“La ripresa del dialogo, sottolinea il consigliere, rappresenterebbe un punto di forza”
“Politica e sindacati unanimemente condannano l’atteggiamento della Fiat che ha deciso di non reintegrare gli operai licenziati, nonostante la sentenza del giudice. Il “lingotto”, attraverso l’appello proposto, attende forse nella speranza di ribaltare la situazione ma questo non giustifica un atteggiamento che “prevarica” la legge”. E’ quanto afferma in merito alla vertenza Fiat il consigliere regionale, del gruppo Pdl, in Consiglio regionale, Michele Napoli.
“Le tensioni all’interno dello stabilimento di Melfi – sottolinea il consigliere – hanno avviato una nuova stagione di ‘conflittualità’ tra forza lavoro e imprenditoria. Un’atmosfera controproducente per uno sviluppo delle attività industriali.
Al di là delle sentenze non va sottaciuto che si è al cospetto di un’azienda che ha ottenuto in Basilicata notevoli vantaggi economici per realizzare uno degli stabilimenti più evoluti a livello europeo. Tuttavia alla modernità dello stabilimento Sata di Melfi, non sempre corrisponde un’altrettanta modernità nella gestione dei rapporti con le maestranze. Sicuramente, per un’azienda proiettata verso traguardi più ambiziosi, con l’acquisizione di maggiori quote di mercato, la ripresa del dialogo rappresenterebbe un punto di forza”.
“Alla luce di ciò – aggiunge Napoli – è inspiegabile la presa di posizione che allo stato appare anacronistica. Una presa di posizione pericolosa da parte di una realtà industriale che ha deciso un vero e proprio braccio di ferro non solo con gli operai licenziati ma con tutto un territorio che chiede conto di ciò. In questa fase di stallo, riteniamo fondamentale il ruolo del Governo regionale quanto meno per favorire ogni forma di dialogo che sembra essersi interrotto”.
“Il rischio – conclude il consigliere – è che la situazione porti ad una sorta di incomunicabilità, con l’effetto di delineare uno scenario gravido di incertezze sul futuro lucano del colosso torinese con negatività inimmaginabili sotto il profilo socio economico per la comunità di Basilicata”.