Inno Mameli, rilievi Navazio frutto di confusione su norme

In merito alle dichiarazioni del Consigliere Regionale Ernesto Navazio circa la "proposta di legge" della Giunta Regionale su riconoscimento dell'Inno di Mameli quale Inno ufficiale italiano, senza entrare in questioni politiche, ma solo a fine di offrire chiarimenti tecnici su questioni riguardanti il corretto operato degli uffici regionali, lo scrivente ufficio stampa intende fornire alcune precisazioni.
Innanzitutto la delibera di giunta regionale 1454 del 7 settembre 2010 non riguarda un disegno di legge (che nel caso specifico è esclusiva prerogativa del Governo nazionale) ma un progetto di legge, facoltà che l'art.121 della Costituzione riserva espressamente alle Regioni prevedendo, testualmente, che "il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla Regione e le altre funzioni attribuite dalla Costituzione e dalla legge. Può fare proposte di legge alle Camere". Detta previsione è integrata dallo Statuto Regionale che all'art 31 primo comma, numero 13, recita: "la Giunta ha il potere di iniziativa delle leggi". In conseguenza, come puntualmente esplicitato in delibera, la Giunta ha preso l'iniziativa di proporre un progetto di legge costituzionale da sottoporre al Consiglio regionale per essere inoltrata, a seguito dell'eventuale approvazione, alle Camere, ai sensi del succitato art.121 della Costituzione.
La necessità di un'iniziativa assunta congiuntamente da 5 regioni, cui si richiama il Consigliere Navazio, sembra invece far riferimento alla circostanza del "referendum confermativo". Nel referendum confermativo, disciplinato dall'art. 138 della nostra Costituzione, i cittadini scelgono se approvare o respingere una legge di modifica costituzionale che sia stata precedentemente approvata da entrambi i rami del Parlamento non con la maggioranza dei due terzi, ma con la sola maggioranza semplice. In questo caso, il referendum confermativo può essere richiesto da un quinto dei parlamentari, 500mila elettori o 5 Regioni. Ma si tratta di circostanza evidentemente ben diversa da quella ora in discussione, che è fase molto precedente, ossia quella della proposta di legge.
Queste precisazioni, che si ripete non intendono assolutamente interferire in valutazioni politiche, vengono diffuse a esclusiva conferma del buon operato degli uffici che hanno supportato l'iniziativa della Giunta regionale. Il Consigliere Navazio non è, ovviamente tenuto alla conoscenza di dette norme e, proprio per questo, gli uffici sono sempre pronti a fornire i necessari chiarimenti.

    Condividi l'articolo su: