Piano Sud: sen. Digilio su gestione delle risorse

“L’azione avviata dal Ministro Fitto per una ricognizione sulle risorse disponibili per il Mezzogiorno tra Fondi nazionali ed Europei è un buon passo in avanti verso l’attuazione dei primi provvedimenti del Piano per il Sud già in autunno. Ma chi gestirà le risorse e a cosa serviranno non è questione di secondo piano”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio (Fli) per il quale “sembra finalmente che il Governo abbia imboccato seriamente e con speditezza la strada dello sviluppo del Mezzogiorno come hanno chiesto a gran voce i gruppi parlamentari di Fli”.
“Secondo i calcoli del Ministro Fitto la “dote” per il Sud è di 100 miliardi di euro, tra fondi Fas, Por e risorse da troppo tempo “incagliate”. Solo che – aggiunge il senatore di Fli – ci sono somme ingenti non utilizzate a distanza di anni, che risalgono alla programmazione 2000-2006 rendicontate presso l’Ue ai fini della spesa, ma impegnate su cosiddetti progetti-sponda, spesso al di fuori di una reale programmazione di sviluppo. E per il programma comunitario 2007-2013 la situazione non e’ rosea: dopo il primo triennio, quasi a meta’ percorso, è stata accertata una situazione di particolare gravità, con un misero 6-7%, come ha denunciato nei giorni scorsi la Corte dei Conti. Ecco perché diventa fondamentale una svolta nella spesa definendo nuovi meccanismi attraverso i quali il Governo investa i 100 miliardi in modo tale da ottenere risultati diversi da quelli degli ultimi 30 anni. Seconda questione: chi garantirà che saranno spesi in maniera produttiva e che non finiranno per foraggiare le solite clientele parassitarie? Bisogna concentrare i fondi disponibili – afferma il sen. Digilio – sulla voce delle grandi opere per realizzare infrastrutture, anche interregionali, che possono spingere lo sviluppo del Mezzogiorno. Gli interventi a pioggia hanno fallito ed è necessario pertanto voltare pagina attraverso una Cabina di Regia centralizzata perché le Regioni da sole non ce la possono fare. E’ questa comunque l’occasione per il Governatore lucano di dimostrare quella capacità di buona amministrazione di cui ha parlato a Rimini e nei “pensatoi” passando appunto dal conferenziere-filosofo a uomo di governo e soprattutto accettando critiche, suffragate dai fatti, suggerimenti e proposte senza rinzelarsi come se non avesse nulla da imparare. Quando deciderà di istituzionalizzare un tavolo con parlamentari ed europarlamentari lucani non sarà mai troppo tardi”.
Bas 03

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