Ana: perplessità sugli elenchi per l'archeologia preventiva

L’Associazione Nazionale Archeologi esprime – in una nota stampa – forte perplessità in merito alle
procedure per l'iscrizione agli elenchi per l'archeologia preventiva pubblicate dalla Direzione Generale alle Antichità. Nel denunciare l'enorme ritardo con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha provveduto a dare attuazione alla legge, l’Associazione prende atto che le modalità di formazione degli elenchi disattendono in maniera evidente i criteri stabiliti dalla legge 163/2006 che prevedeva l'istituzione di elenchi di soggetti abilitati al delicato compito di elaborare la documentazione per la verifica preventiva di impatto archeologico per le opere pubbliche. La diffusione della modulistica per l'iscrizione a detti elenchi, rende evidente come il provvedimento sia stato del tutto snaturato. Dopo la forzatura attuata con la legge di inserire in elenchi di professionisti anche i Dipartimenti Universitari, che finiscono per operare sul mercato in condizioni di palese vantaggio, adesso il Ministero apre gli elenchi anche ai soggetti imprenditoriali.  Si tratta – secondo l'Ana-  di una forzatura che rischia di vanificare ancora una volta il processo di riconoscimento della figura dell'archeologo e che, al contrario, sancisce e normalizza gli scompensi attualmente presenti
nel mercato del lavoro, ove i professionisti qualificati non hanno alcuna tutela professionale e lavorativa nei confronti dei committenti e dei datori di lavoro.
L'Associazione Nazionale Archeologi chiede infine al Ministro Bondi "a che titolo e per quale ragione la Direzione Generale, che avrebbe dovuto semplicemente dare attuazione pratica al provvedimento, ne abbia invece stravolto così palesemente i termini".

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