PETROLIO: DIGILIO (PDL) SU PROGRAMMA OPERATIVO VAL D’AGRI

“Non possiamo consentire, e tanto meno possono consentirlo le comunità locali dei comprensori petroliferi della provincia di Potenza, che il Governatore De Filippo e con lui gli esponenti nazionali e regionali del centrosinistra, a giorni alterni, lamentino la riduzione di risorse finanziarie statali, a Roma alzino barricate contro la manovra del Governo, ma a Potenza non diano conto dei motivi dell’irresponsabile ritardo nella spesa delle royalties del petrolio che, al 31 dicembre 2009, avrebbe raggiunto appena il 30% delle risorse programmate”. A sostenerlo è il coordinatore regionale vicario del Pdl, sen. Egidio Digilio.

“Non è certamente un alibi – aggiunge Digilio – trincerarsi dietro la macchinosità burocratica e le ferraginose procedure previste dal P.O. Val d’Agri perché se ne sono consapevoli gli amministratori regionali e quelli della trentina di comuni coinvolti dal Programma Operativo non riusciamo a capire perché non si proceda ad una profonda revisione e quindi a snellire l’iter prima che occorrano anni perché i progetti si trasformino in spesa effettiva e quindi in cantieri. Oltretutto ci preoccupa l’atteggiamento assunto da alcuni Comuni, tra i quali si segnala quello di Viggiano, che pur di impegnare le risorse derivanti dalle royalties progettano faraonici impianti sportivi destinati a creare problemi di gestione e a non avere l’utenza necessaria a giustificarne la realizzazione. Si impone pertanto la necessità di una profonda revisione dei meccanismi alla base della programmazione dei fondi provenienti dall’estrazione di idrocarburi a partire dalla priorità per progetti intercomunali con benefici diretti per le comunità locali, insieme all’esigenza della drastica scelta di recuperare i fondi destinati a singoli Comuni e non spesi entro la fine dell’anno di programmazione per utilizzarli in opere infrastrutturali civili e sociali necessarie sul territorio. Il Pdl, a Roma e sul territorio regionale, si batterà perché non si sprechi nemmeno un euro di ogni barile di petrolio estratto, sino a proporre l’istituzione di un’Authority nazionale di controllo e di una task de force di progettisti-economisti-esperti in soccorso ai Comuni che hanno piante organiche tecniche inadeguate”.
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