Flovilla (Udc), un grande piano strategico per il Mezzogiorno

“Il grande piano strategico per il Mezzogiorno che abbiamo lanciato da Lecce alla manifestazione nazionale del Terzo Polo è in sintonia con la nuova forte denuncia che la presidente Confindustria Marcegaglia ha fatto a Capri all’assemblea dei giovani industriali. 
Il Progetto Sud è bloccato e il Governo non è in grado di mantenere gli impegni per il Mezzogiorno". E’ il commento del vice coordinatore regionale dell’Udc Antonio Flovilla.
"Anche noi come gli industriali non possiamo tollerare continui tagli a fondi Fas – ha aggiunto – oltre a fondi dirottati per coprire buchi della spesa pubblica per anni improduttiva. Tanto più che secondo la Svimez i cittadini meridionali hanno ricevuto l'11 per cento di risorse in meno rispetto a quanto sarebbe stato trasferito e nello specifico sul fronte della spesa per lo sviluppo, in particolare, ogni cittadino meridionale ha ricevuto 211 euro in meno del programmato in base all'obiettivo del 45 per cento del totale della spesa in conto capitale al Mezzogiorno.
Se vogliamo realmente raccogliere l’appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un momento così difficile per il Paese, per la ricerca della coesione sociale e nazionale – ha sottolineato Flovilla – servono più risorse finanziarie e investimenti corposi nel settore delle infrastrutture specialmente nel Mezzogiorno. L’ultima possibilità offerta al Governo è dunque il decreto sviluppo che però non si può fare a costo zero ma investendo risorse vere e non “cartacee”, vale a dire contenute in documenti di programmazione-buoni propositi e dimostrando che oltre alla riduzione di spesa imposta dall’Ue, con tagli indiscriminati che hanno colpito il Sud, le famiglie, i ceti sociali più deboli, c’è un margine per promuovere la crescita.
Quanto alla Basilicata, l’accelerazione della spesa delle risorse dei programmi comunitari (Fesr-Fse) – ha concluso – è sicuramente l’obiettivo immediato da raggiungere specie per scongiurare il rischio di disimpegno, purtroppo ancora dietro l’angolo, e per favorire interventi e misure di sviluppo e nuova occupazione. Tutto ciò presuppone una più forte cabina di regia in modo da integrare gli interventi del Por Basilicata 2007-2013 a quelli contenuti nell’Intesa di Programma sul petrolio e nell’aggiornamento degli Accordi con le compagnie petrolifere sulle risorse energetiche e con la Regione Puglia sulle risorse idriche”.
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