Il capogruppo del Psi in Consiglio regionale, Vita nel sottolineare che “il tema della trasparenza della politica assume un significato speciale in questa fase di malessere sociale” annuncia la mobilitazione che si svolgerà domenica a Potenza
“I socialisti tornano in piazza per una mobilitazione straordinaria per la raccolta firme per le 4 petizioni ‘Per cambiare l'Italia’. In Basilicata la manifestazione principale è in programma a Potenza, domenica 24 luglio, in piazza Mario Pagano (dalle ore 10 alle ore 13)”. Lo rende noto il capogruppo in Consiglio regionale e componente della segreteria nazionale del Psi, Rocco Vita che sarà presente all’evento.
Nel ricordare che “le quattro petizioni hanno come obiettivi quelli di modificare l’attuale legge elettorale; cambiare il finanziamento pubblico per rendere sobria e trasparente la politica riducendone i costi; istituire una tassa equa sulle transazioni finanziarie; innovare la legislazione sul lavoro per eliminare la precarietà e dare parità vera a uomini e donne”, Vita sottolinea che “il tema della trasparenza della politica assume un significato speciale in questa fase di grave malessere sociale”. “Il preoccupante perdurare della crisi economica che colpisce l'Italia e il varo della manovra licenziata dal Parlamento la scorsa settimana – afferma il consigliere – esigono che i partiti dell'opposizione si assegnino il compito della direzione istituzionale del Paese affrontando insieme, rapidamente e senza differimenti negli anni futuri, l'annoso tema dei costi della politica, indicando unitariamente soluzioni eque, chiare e strutturali”.
Vita ricorda che “le proposte del Psi riguardano, in particolare, il conferimento dei rimborsi elettorali unicamente ai partiti, in regola con l'art. 49 della Costituzione, relativamente all'attuazione dei principi di democrazia interna; il taglio delle indennità dei consiglieri regionali al livello più basso (come avvenuto già in Umbria e in Toscana); la soppressione dei benefits non riconducibili alla mera attività istituzionale; l’abbassamento delle indennità dei parlamentari mediante l'adeguamento alla media dei paesi europei; la soppressione del Senato della Repubblica e costituzione del Senato delle Autonomie e delle Regioni con 100 componenti eletti e conseguente riduzione del numero dei Deputati; l’accorpamento dei comuni con meno di 3000 abitanti con l'attivazione delle unioni comunali e superamento delle Comunità montane e delle Province con un disegno di riordino istituzionale del Paese; l’introduzione della norma che preveda l'elettorato attivo a 16 anni e quello passivo a 21; il divieto dei doppi incarichi politico istituzionali; l’istituzione di norme di valutazione di merito e competenza per le nomine negli enti pubblici; l’adozione di leggi per rendere palesi le lobby e la loro attività”.