1 MAGGIO, GUARINO: MA DOVE E’ IL LAVORO IN BASILICATA?

La Consigliera di parità della Provincia di Potenza, Liliana Guarino, interviene sull’attualità del 1 maggio festa del lavoro e dei lavoratori. “Tra tutte le celebrazioni, il primo maggio è proprio quello che più ha risentito del mutamento della società. L’organizzazione del lavoro, il mondo del lavoro, la disciplina giuridica del lavoro è cambiata enormemente. Lasciando ai giovani le briciole e i simulacri dello statuto dei lavoratori e delle conquiste realizzate negli anni 70’ e 80’. Briciole di tutele, briciole di diritti e briciole di lavoro. Un quarantenne precario oggi non sa cosa vuol dire avere diritti nel lavoro, avere sicurezza previdenziale, non sa cosa significano le parole tutela e dignità del lavoro. Del lavoro oggi un quarantenne precario conosce solo i doveri, lo sfruttamento, la povertà reddituale di oggi e la povertà previdenziale di domani. Il lavoratore a tempo pieno ed indeterminato – continua la Consigliera – è una figura in via di estinzione della fascia d’età 50 – 60 anni, ma che pure esiste e fa chiaramente percepire la disparità tra lavoro di ieri e lavoro di oggi, una nuova forma di discriminazione tra chi ha un lavoro di serie A e chi sfortunatamente ne ha uno di serie B. Chi si affaccia oggi al mondo del lavoro, e riesce ad entrarci, viene inglobato nella categoria del lavoratore a progetto, della partita iva con unico committente, del collaboratore, e di circa trenta altre tipologie contrattuali. Su di lui si scaricano tutte le conseguenze negative del lavoro flessibile senza assicurargli tutele e garanzie. Doveri senza diritti. Rischi senza tutele. Una nuova forma di sfruttamento che non risparmia nessuno: donne e uomini, giovani ed immigrati”. E tutto questo “si manifesta in modo esponenziale e parossistica al Sud, dove un mercato del lavoro stagnante e depresso produce cattivo lavoro, di bassa qualità, basso reddito e scarse tutele. Questi lavoratori – rimarca Liliana Guarino – saranno i poveri di domani. Il mercato del lavoro lucano versa in condizioni disastrose, gli ultimi dati ISTAT parlano di un anno 2009 con una disoccupazione giovanile al 38 per cento, una disoccupazione femminile del cinquanta per cento (dato tragico ed incivile, segno di una arretratezza nell’ arretratezza). Il 2010 già sappiamo che sarà ancora peggio; ma a tutto questo c’è da aggiungere: le persone sempre più numerose che non cercano lavoro, tanto sono demotivate e rassegnate, per non parlare del noto fenomeno dell’ emigrazione per avere la speranza di trovare un lavoro, e poi le persone in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga.. Tanto che viene polemicamente da chiedersi ma chi è che lavora in Basilicata? Quanti sono i lavoratori? Dove lavorano? Se escludiamo la Pubblica amministrazione.
In tema di lavoro al Sud c’è tantissimo da fare, da creare, programmare, inventare cercando di mettere in campo soprattutto competenze, evitando – conclude la Consigliera di parità – quelle misure tampone come la distribuzione a pioggia di piccoli fondi che diventano forme di ammortizzatori sociali, ma che non aiutano veramente nessuno. Né i lavoratori, né le imprese, né il sistema. E nel 2010 ci troviamo cosi. A chiederci ma dove è il lavoro in Basilicata?”
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