Vertenza Firema, Nardiello: grave assenza governo

“La vertenza Firema di Tito richiede il massimo impegno unitario per garantire la continuità occupazionale e produttiva e allontanare il rischio di una nuova chiusura di stabilimento, un rischio che la già pesante situazione di crisi occupazionale in Basilicata non può permettersi”. A sostenerlo è Giacomo Nardiello, componente della segreteria regionale e della direzione nazionale del Pdci-FdS.
“Il ritorno al lavoro sia pure solo per 60 operai – aggiunge – segna una timida novità positiva. Il punto, come sostenuto dai sindacati di categoria, è quello di preservare nella sua complessità l’unità produttiva, un tempo una sorta di fiore all’occhiello delle produzioni tecnologicamente avanzate in provincia di Potenza, attraverso l’acquisizione di commesse. E’ impensabile che si concentri ogni sforzo per garantire la qualità dei servizi di trasporto ferroviario, sino a richiedere il pagamento di penali a Ferrovie italiane-Trenitalia come giustamente ha fatto di recente la Giunta Regionale, e poi una fabbrica lucana che produce materiale ferroviario non abbia commesse. Anche in questa vertenza si registra – a parere di Nardiello – l’assenza di politiche industriali del Governo sommata all’inadeguatezza di programmi per il miglioramento dei servizi ferroviari a cominciare dalle linee ferrate, materiale ferroviario e dai convogli. Il Pdci-FdS – continua – sosterrà ogni iniziativa di sindacati e lavoratori che richiedono il pagamento dei salari arretrati e certezze di futuro per tutti i 145 dipendenti, saldando la lotta dei nostri operai a quella degli operai degli altri stabilimenti Firema di Campania, Umbria e Lombardia. Dal tavolo ottenuto dall’eroica mobilitazione operaia al Ministero per lo Sviluppo Economico – conclude – ci aspettiamo che il Governo assolva fino in fondo alle proprie responsabilità”.

BAS 05

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