Presentata dal consigliere del Pdl una interrogazione in cui si chiedono le motivazioni per le quali “si intende procedere alla nomina del Direttore dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura e non già anche a quello dell’Alsia”
“In realtà – afferma Venezia – non dovrebbe procedersi ad alcuna nomina per la ragione che, se la maggioranza che guida la Regione veramente intendesse ridefinire ruoli e funzioni dei propri Enti sub-regionali, non avrebbe alcun senso passare dall’attuale fase di commissariamento a quella, teoricamente più stabile, dei direttori generali, che sono tali se hanno il mandato di portare a compimento la ‘mission’ propria dell’Agenzia. Ma se è nell’agenda politica la revisione proprio di quella ‘mission’ si realizza una contraddizione in termini. D’altra parte – continua Venezia – il Pdl già dalla passata legislatura esprime dubbi e perplessità in ordine alla gestione del direttore Di Mauro, sotto il profilo della correttezza amministrativa degli atti e dal punto di vista dell’efficienza ed efficacia dell’azione dell’Arbea, era giunto alla incontestabile e logica conclusione di proporre lo scioglimento dell’Arbea con il conseguente passaggio del suo personale all’Alsia. L’Arbea, peraltro, era stata motivo di vivaci contestazioni e di manifestazioni (si ricordi quella della Coldiretti che per una settimana, quotidianamente, occupò simbolicamente l’Agenzia) e di numerose prese di posizioni sugli organi di informazione. Naturalmente – aggiunge Venezia – nel più assoluto disinteresse della Presidenza della Giunta regionale e degli assessori che si sono succeduti in rapida sequenza”.
“In una Regione ‘normale’ – sostiene il consigliere del Pdl – un Direttore inefficiente sarebbe stato immediatamente rimosso e l’Agenzia tempestivamente commissariata, evitando di provocare il minor danno possibile. Da noi, invece, è stata concessa a Di Mauro una ‘doverosa’ proroga di ulteriori 45 giorni oltre la scadenza del suo mandato. Proroga priva di qualsiasi legittimazione giuridica oltre che politica. Tant’è che il 12 maggio dello scorso anno – ricorda Venezia – il Ministero dell’Agricoltura, su conforme parere a firma del dott. Nanni dell’Agea, perviene all’unica conclusione possibile la revoca del riconoscimento di organismo pagatore ed il trasferimento delle sue funzioni in capo all’Agenzia nazionale di pagamento (Agea)”.
Venezia con l’interrogazione contesta “nella sostanza, la scelta di includere nell’alveo della legge regionale n. 32 del 2000 la nomina del direttore dell’Arbea in palese contraddizione con quanto stabilito dal legislatore regionale che, nella legge istitutiva dell’Agenzia, ne aveva fatto esplicito riferimento, mentre nella successiva legge di modifica, la n. 14 del 2005, non richiamandola espressamente aveva voluto impostare un altro compatibile percorso istituzionale”.
Venezia, quindi, “invita il presidente Folino a soprassedere da ogni iniziativa non coerente ed in palese contraddizione con quanto si asserisce nelle sedi consiliari del suo partito di riferimento. Mentre assicura l’impegno del suo gruppo consiliare di aprire al più presto il dibattito in Commissione regionale sul disegno di legge di chiusura dell’Agenzia”.