Vaccaro e Andriulli (Fillea Cgil) su crisi mobile imbottito

“La conclamata crisi strutturale del settore del mobile imbottito –resa ancora più acuta dai riverberi della grave recessione internazionale degli ultimi anni- ha minato in profondità la tenuta dell’economia locale di interi territori e sospinge verso una crisi sociale di portata e durata non prevedibili.
Al riguardo non è superfluo ricordare che nell’insieme della filiera produttiva del divano e dell’imbottito in pelle, ramificata sulla dorsale murgiana appulo-lucana, si è passati da 500 imprese con 14 mila addetti ed un export di circa 1300 milioni di euro della fase più alta di espansione del ciclo (2000-2002) alle attuali 150 imprese circa, con meno di 7 mila addetti e 500 milioni di export.
La città di Matera, come è noto, ha costituito uno dei principali epicentri di questo vero e proprio sisma produttivo ed occupazionale.
I dati sulla relativa situazione territoriale sono di per se stessi esplicativi e non necessitano di commenti ulteriori: su un numero complessivo di circa 5 mila addetti, oltre 2500 unità sono collocate in cassa integrazione straordinaria, mobilità o hanno avuto accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, con un rapporto di 1 lavoratore su 2 espulso dal processo produttivo”. Lo affermano in un comunicato il coordinatore regionale Vaccaro e il segretario provinciale di Matera Andriulli della Fillea Cgil.

“Sono trascorsi ormai più di due anni – proseguono – dall’insediamento presso il Ministero dello Sviluppo Economico di un “tavolo tecnico” sulla crisi del comparto industriale del mobile imbottito del distretto murgiano, con la partecipazione delle regioni Basilicata e Puglia e delle parti economiche e sociali.
Dopo questo lunghissimo iter di verifica e confronto tecnico, propedeutico alla definizione di un Accordo di programma quadro, FILLEA CGIL FILCA CISL FeNEAL UIL e Confindustria di Basilicata e Puglia – all’inizio dello scorso mese di luglio- hanno presentato una proposta di documento base ai rappresentanti del Ministero e delle Regioni.
Le proposte del sindacato e degli imprenditori si sostanziano nella richiesta di attivazione di un set di interventi e misure tra loro coordinate (con relative dotazioni di risorse co-finanziate dal Governo Nazionale e dalle Regioni) per realizzare, da un lato, un concreto supporto alla innovazione ed al riposizionamento competitivo di ciò che ancora rimane del distretto del mobile imbottito, e, dall’altro, per promuovere e sostenere un processo di diversificazione e riconversione industriale dell’area e determinare concrete prospettive di reimpiego per l’enorme bacino di forza-lavoro espulsa dal ciclo produttivo.
Il rappresentante del Ministero dello Sviluppo si impegnò a procedere in tempi rapidi ad una verifica di fattibilità con gli altri Ministeri interessati (Lavoro e Infrastrutture) e le due Regioni, ed a riconvocare tutte le parti istituzionali e sociali a metà settembre per definire l’iter conclusivo per la stipula dell’Accordo di programma.
Fino ad oggi, tuttavia, al sindacato ed alle organizzazioni imprenditoriali, non consta alcunché circa l’esito della verifica tecnica cui erano impegnate le parti istituzionali, né risulta essere fissato alcun incontro in sede di Ministero dello Sviluppo.
In ragione di ciò, quindi, e per fugare ogni dubbio in ordine al rischio di una sostanziale inconcludenza del “tavolo tecnico”, riteniamo – concludono Vaccaro e Andriulli – non più procrastinabile l’attivazione congiunta di una resoluta iniziativa istituzionale dei Presidenti di Basilicata e Puglia, De Filippo e Vendola, per chiedere al Presidente del Consiglio ed al neo Ministro dello Sviluppo economico di portare a positiva e rapida conclusione il processo in atto”.

BAS 05

    Condividi l'articolo su:

    Web TV

    Ultimi pubblicati

    Correlati