In una nota la Rsu Regionale Paolo Baffari e il Coordinatore regionale Francesco Castelgrande fanno sapere che “nella seduta della delegazione trattante che si è tenuta ieri pomeriggio, tra i vari punti all’ordine del giorno, di è discusso in particolare della “Definizione delle code contrattuali CCDI 2016: consuntivo 2016 e destinazione risorse per produttività e risultato 2016.
A tal proposito desta non poca preoccupazione l’aver appreso che i dirigenti non hanno ancora esperito le valutazioni inerenti la produttività 2016. Riteniamo tale circostanza inaccettabile e quindi doveroso informare i lavoratori sul rischio di non riuscire a percepire, neanche quest’anno la produttività 2016, mentre dovremmo già discutere delle risorse e degli adempimenti da mettere in atto sulla produttività 2017.
Sull’anno 2017 non ci sono ancora somme certe programmate.Nella nota si legge ancora: “E’ altrettanto doveroso dichiarare: 1. la nostra posizione contraria alla proposta di bloccare le progressioni economiche per due anni, ripartendo da zero dal 2018, poiché riteniamo del tutto opportuno che, invece, tali progressioni siano attuate annualmente; 2. la nostra richiesta (condivisa con altre sigle sindacali) di riduzione, a partire da quest’anno, della quota di indennità di PAP e PO, da riunificare tra Giunta, Consiglio e ALSIA.
Va sottolineato che uno dei motivi, che ha provocato il forte ritardo nella liquidazione della produttività 2015, riguarda una serie di osservazioni e perplessità da parte dell’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV). Tali osservazioni concernono anche le modalità e i criteri di valutazione da parte dei dirigenti, e, probabilmente, l’impostazione delle schede e dell’iter di valutazione, che non consentono di fare affidamento su un sistema di valutazione oggettivo, trasparente, equo ed efficace.
La nostra proposta di un incontro tecnico tra rappresentanti delle sigle sindacali e gli uffici preposti all’iter tecnico-amministrativo sulle valutazioni della produttività, proposta inoltrata via mail all’Ufficio Risorse Umane già dai primi mesi del 2017 e ribadita ieri nella delegazione trattante, è stata ritenuta “non pertinente” dai rappresentanti dell’Ufficio Risorse Umane al tavolo della delegazione di ieri, cioè non attinente all’attività sindacale e della delegazione trattante, in quanto di competenza tecnica degli uffici preposti.
Nel sottolineare che, se un procedimento tecnico-amministrativo contribuisce a ledere i diritti dei lavoratori (in questo caso il pagamento nei tempi dovuti della produttività e/o, in altri casi, delle indennità di risultato), tale procedimento è a pieno titolo di competenza sindacale: è il sindacato e solo il sindacato a decidere gli argomenti e le questioni che sono di propria competenza, fino a prova contraria, e non altri. Purtroppo tale situazione è il risultato di un atteggiamento sempre più compiacente, accomodante e arrendevole da parte di quei sindacati che, da tempo, hanno abdicato al proprio ruolo di lotta. Situazione che consente di non riformare il contratto di lavoro, fermo da almeno un decennio, e di prospettare la revoca anche del diritto di sciopero, cioè del diritto alla parola, al confronto, alla democrazia”.
Bas 05