''Dobbiamo ricostruire un patto fondativo dell'Italia una ed indivisibile, senza il quale la sfida del federalismo fiscale rischia di non raggiungere gli obbiettivi di efficienza, di modernizzazione e di non rendere competitivo il sistema pubblico per accompagnare i cittadini e le imprese verso un Paese migliore''.
E' quanto ha dichiarato il Presidente dell'Upi Basilicata Piero Lacorazza intervenendo oggi a Treviso al convegno ''Le Province e la sfida del federalismo: autonomia e responsabilità''. Al convegno erano presenti, tra gli altri, il Sottosegretario al Ministero degli Interni Davigo e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
''Il sistema pubblico e gli enti locali – ha continuato Lacorazza – devono concorrere responsabilmente alla situazione di crisi del Paese. Sul metodo e sul merito, però, con la manovra finanziaria siamo proprio in direzione contraria: non si assegnano obiettivi di razionalizzazione e standard di efficienza, non si sostengono meccanismi di premialità e penalità ma si taglia centralisticamente alla cieca , compromettendo le funzioni fondamentali di regioni, province e comuni. Non è possibile, tanto per fare solo un esempio, sostenere, con il blocco degli stipendi dei singoli dirigenti e dipendenti, l'autonomia dell'organizzazione, incentivando e disincentivando i criteri per la produttività. A questo si aggiunge il patto di stabilità, più' restrittivo rispetto allo scorso anno, che realizza il rallentamento di investimenti, pagamenti e risposte al territorio''.
Rivolgendosi, poi, ai colleghi Presidenti della Lega Nord Lacorazza ha aggiunto: ''E' una manovra, di cui si comprende la necessità, dettata dal governo tedesco e contro i territori, per dirla con le vostre parole Roma centralista ha scritto sotto dettatura dei burocrati europei. A quando i tagli ai Ministeri e alla burocrazia statale? a quando il superamento del bicameralismo, la riduzione dei parlamentari e la modifica della legge elettorale? A quando e' rinviato tutto questo? Adesso siete dentro il sistema e, senza scuse, siamo chiamati a riscrivere le ragioni fondative della nostra Repubblica i cui pilastri federalisti sono i valori della Costituzione, diritti e doveri uguali per tutti, Europa, territorio e autonomie locali. La siringa al sud deve costare meno cosi come i fondi FAS non possono coprire buchi di bilancio o le multe sulle quote latte degli allevatori del nord. Altrimenti si ripercorrerebbe, sotto mentite spoglie, il corso unitario lungo 150 anni e soprattutto l'ultimo sessantennio nel quale le risorse straordinarie sostituivano quelle ordinarie per garantire ai produttori del nord il mercato delle risorse e dei prodotti nel mezzogiorno. In Europa il nord e' più' debole senza un sud capace di partecipare da protagonista in uno scenario mediterraneo. Siamo pronti quindi alla sfida federalista dell'efficienza e della modernizzazione, siamo pronti a puntare su autonomia e responsabilità, come anche ad utilizzare meglio e di più' i fondi comunitari ma il Paese e' uno ed indivisibile, con le sue articolazioni democratiche e territoriali. Il Paese tutto si risvegli e decida che nel Mezzogiorno si riparte dalle infrastrutture e dalla conoscenza. Ripartiamo da qui per ritrovare l'orgoglio di sentirci italiani''. ''La classe dirigente del Paese e del Mezzogiorno e' chiamata – ha concluso il Presidente – ad un sussulto di responsabilità per dare a questo Paese un sussulto di futuro possibile in particolare per le nuove generazioni''.
Le Province italiane – è stato infine annunciato nell'ambito del convegno – saranno a Roma insieme ai Sindaci, il prossimo 23 giugno, per manifestare contro la manovra finanziaria.
(bas – 04)