La crisi in atto e le difficoltà sul fronte occupazionale hanno rallentato i consumi delle famiglie lucane, nel 2009, intensificando la striscia negativa che si protrae ormai da tre anni (in Basilicata come nel resto del Paese) anche se la bassa inflazione registrata e la discesa dei tassi di interesse hanno contribuito a mitigare i disagi. Un aiuto è arrivato anche dalle misure di sostegno a specifici settori (auto, moto, elettrodomestici, mobili), adottate proprio allo scopo di sostenere la domanda di consumo. E’ quanto emerge dal Focus dell’Osservatorio Regionale sui Prezzi al Consumo, realizzato nell’ambito dell’ultima nota semestrale sull’inflazione su dati del Centro Studi Unioncamere Basilicata.
“La riduzione della spesa delle famiglie lucane – commenta il presidente di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli – si è concentrata nei capitoli che pesano maggiormente sui bilanci familiari come abitazione e trasporti, tralasciando altri beni e servizi i cui consumi sarebbero stati, forse, più facilmente comprimibili come tempo libero, igiene personale, abbigliamento e calzature. Il dato che più ci deve far riflettere è che le famiglie lucane iniziano a risparmiare seriamente sul cibo; un elemento che per la nostra tradizione e la nostra cultura rappresenta senza dubbio una preoccupante novità”.
I dati di sintesi dicono che nel 2009 ogni famiglia lucana ha speso, in media, 1.862 Euro mensili, circa 50 in meno rispetto all’anno precedente (-2,6%). I maggiori “tagli” hanno riguardato i beni e servizi legati alla mobilità (acquisto e manutenzione auto, carburante, servizi di trasporto, -11,6% pari a 32 euro, rispetto al 2008), nonostante la dinamica favorevole dei prezzi, diminuiti dell’1,1%. L’altra tipologia di spesa che ha subito un drastico ridimensionamento è quella relativa agli acquisti di mobili ed elettrodomestici (-14,4%, pari a 18 euro mensili). Ridotto anche il budget destinato ai generi alimentari (-6%, pari a circa 26 Euro mensili). Analogamente in calo le spese per l’abitazione (-2,8%, pari a circa 11 Euro mensili), che comprendono gli affitti, le spese condominiali e la manutenzione degli immobili. Di segno opposto, invece, l’andamento della spesa nelle restanti categorie di consumo: aumenti significativi si rilevano, in particolare, per i prodotti dell’abbigliamento e calzature (+13,4%, circa 21 Euro mensili in più), che hanno beneficiato anche della discesa dei relativi prezzi, per i beni e servizi per l’igiene personale ed i servizi assicurativi e assistenziali (+6,1%), in forte flessione nell’anno precedente, e per i servizi del tempo libero e della cultura (+4,7%). Più contenuta, infine, la crescita della spesa per le bollette energetiche (+2,8%), imputabile al 50% all’aumento del costo delle bollette (+1,4%).
Il Focus sui consumi delle famiglie lucane è disponibile on line, nell’ambito del Rapporto sull’inflazione del primo semestre 2010 sul sito www.bas.camcom.it
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