“Le preoccupazioni del Rettore circa il futuro incerto dell'Ateneo lucano sono segnali che le istituzioni e la società civile non devono sottovalutare”. Lo ha dichiarato il capogruppo dell'Udc al Comune di Potenza, Emilio Libutti, commentando le recenti iniziative del Rettore Fiorentino tese a sensibilizzare il mondo politico sui rischi di ridimensionamento dell' Università.
“La Basilicata non può permettersi – ha sostenuto Libutti – di aggiungere l'università alla lunga lista di enti e soggetti che abbandonano la regione. Le recenti esperienze dimostrano che se non attiviamo una mobilitazione tempestiva e mirata rischiamo di perdere l'elemento più importante su cui poggiare le speranze di sviluppo della nostra terra. In tale ottica l'università è una risorsa preziosa non solo per la regione ma anche (e forse soprattutto) per la città di Potenza che la ospita.
Non possiamo rinunciare – ha continuato l'esponente dell'Udc – al contributo di qualità del più importante centro di ricerca regionale, né possiamo rinunciare a posti di lavoro ed a danni ecomomici e sociali rilevanti, né possiamo tollerare l'esodo di altri giovani fuori regione. La prospettiva abbastanza realistica che l'ateneo debba ridurre e limitare il proprio compito dovrebbe far riflettere l'intera classe dirigente, senza distinzione di parte o di schieramento politico. Su questo terreno si misura la capacità concreta, tangibile, di supportare programmi ed azioni di crescita del nostro territorio e di utilizzare al meglio ed in maniera efficace i consistenti sforzi finanziari che la Regione sta sostenendo.
In tale ottica – ha concluso Libutti – la città capoluogo organizzi, per tempo e con il più ampio coinvolgimento dei docenti, degli studenti, del personale e dei vari livelli istituzionali, una Conferenza sui problemi dell'Università, prima di accorgersi (ancora una volta) di essere arrivati troppo tardi. Una questione così importante non può rimanere chiusa nelle stanze degli addetti ai lavori ma deve trovare la partecipazione ed il coinvolgimento di tutti”.
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