Uil: per calo consumi attivare “Quoziente famiglia”

“I dati del rapporto dell'Ufficio studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane, a partire dal 2007, conferma il diffuso disagio sociale delle famiglie lucane che trova un riscontro ben visibile in queste settimane con la presenza maggiore, rispetto agli ultimi due anni, di nuclei familiari, specie nei due capoluoghi e nei comuni medio-grandi, che non possono permettersi alcuna vacanza”. E’ il commento del segretario regionale della Basilicata della Uil Carmine Vaccaro per il quale “l’ennesima indagine che tocca direttamente consumi primari come quelli alimentari e, quindi non vacanze all’estero, non solo registra un aggravamento rispetto agli ultimi due-tre anni ma contiene previsioni non certamente rosee sino al 2011. I consumi pro-capite correnti dei lucani al 2007 toccano i 10.788 euro rispetto ai 18.214 euro dell’Emilia Romagna e ad una media Mezzogiorno di 12.039 euro rinnovando un divario che è già forte con le aree del centro-nord. Più in generale, l’attuale fase di ripresa continua ad essere caratterizzata da una significativa debolezza della domanda delle famiglie, con una particolare accentuazione nelle regioni del meridione. La previsione per la Basilicata è di un decremento dello 0,3% per il 2010 e di un leggero incremento pari allo 0,6% nel 2011. Per questa ragione è necessario rilanciare misure ed azioni in parte contenuti nel provvedimento definito “Quoziente famiglia” che il presidente De Filippo ha annunciato in occasione della sua relazione programmatica ad avvio della nuova legislatura per dare risposte alle esigenze primarie e, contemporaneamente, avviare una riflessione sul bilancio di due annualità del Programma di Reddito di Cittadinanza Solidale”,
Vaccaro infine esprime “totale insoddisfazione per la prima esperienza dei “Buoni vacanza” annunciati dal Governo come strumento per consentire alle famiglie a reddito basso di poter fare una breve vacanza ma che di fatto sono stati di numero estremamente limitato e che hanno visto una scarsa adesione di albergatori ed operatori turistici lucani”.
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