Uil Basilicata su “segnali” del rapporto Censis

“Il Rapporto Censis 2010 ci consegna una “società appiattita” e un dubbio pesante: “anche se ripartisse la marcia dello sviluppo, la nostra società non avrebbe lo spessore e il vigore adeguati alle sfide che dovremo affrontare”. E’ quanto afferma Carmine Vaccaro, segretario generale regionale della Uil. “E’ un richiamo a responsabilità istituzionali, politiche, imprenditoriali e sociali al quale non ci vogliamo sottrarre. Del resto, al di là del tradizionale “gioco” delle graduatorie per la qualità della vita, che si ripete ogni anno, ci interessa capire non tanto le reali motivazioni perché è più vivibile la città di Bolzano rispetto a quella di Potenza o di Matera, di sin troppo facile interpretazione, quanto piuttosto come può reagire la società civile che nonostante, in fondo, abbia retto bene la crisi economica – riferisce il Cenis – “è priva di senso etico e morale e rischia, una volta superata la crisi, di non trovare più le risorse per affrontare serenamente le sfide future”.
Senza l’immediato avvio di una politica di promozione degli investimenti e dell’occupazione, senza il varo immediato di misure di sostegno al reddito ed alla produzione, senza il taglio del prelievo fiscale a carico dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese – lo ripeteremo sino alla noia – la crisi sociale del Paese rischia di diventare irreversibile ed irrecuperabile. Abbiamo resistito – dice sempre il Censis – ai mesi più drammatici della crisi, seppure con una «evidente fatica del vivere e dolorose emarginazioni occupazionali». Al di là dei fenomeni congiunturali economici e politico-istituzionali dell'anno, adesso occorre – conclude Vaccaro – una verifica di cosa è diventata la società italiana nelle sue fibre più intime”.
Bas 03

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