Uil: a luglio in aumento cassa integrazione ordinaria

Nel mese di luglio scorso in Basilicata, la cig ordinaria ha subito un aumento, rispetto al precedente mese di giugno, di poco superiore al 100%; quella in deroga è calata del 71,6% e quella straordinaria è diminuita del 4,5%. A giugno invece si era verificato un incremento considerevole della cig in deroga. Lo rende noto la Uil regionale.
Questi i dati in dettaglio: cig ordinaria 504.657 ore; cig straordinaria 346.205 ore; cig in deroga 40.232 ore, per un ammontare di 891.094 ore (più 17,8% rispetto a giugno). I lavoratori lucani complessivamente interessati alla cassa integrazione, sempre a luglio scorso, sono 5.243, di cui 2.969 per la cig ordinaria, 2.037 per la cig straordinaria e 237 per quella in deroga. L’incremento mensile di unità è di 794 lavoratori.
A livello provinciale, le ore di cig complessive sono state 549.497 in provincia di Potenza (di cui 400.577 di cig ordinaria, 123.400 di cig straordinaria e 25.250 in deroga) e 341.597 in provincia di Matera (di cui 104.080 di cig ordinaria, 222.805 di cig straordinaria e 14.712 di cig in deroga).
Sono i dati più significativi del Rapporto Uil sul disagio occupazionale nel Paese, nelle Regioni e nelle Province, aggiornati a luglio 2010.
Per il segretario generale regionale della Uil Carmine Vaccaro, “rimangono aperti due grandi problemi: il primo riguarda la capacità del sistema di accompagnare le persone coinvolte dalla crisi verso il rientro in azienda o verso altro lavoro , con adeguate ed efficaci politiche formative e di orientamento; il secondo riguarda l’urgenza di politiche straordinarie per le aree più deboli del paese e, in generale per il Mezzogiorno, l’area più esposta alla crisi e, purtroppo, quella più in ritardo nel cogliere un’auspicabile ripresa. Sullo sfondo rimane apertissimo il tema di come rendere stabile un sistema di ammortizzatori sociali efficaci, dentro ma anche oltre la crisi, e se anche per il 2011, sarà garantita adeguata copertura finanziaria a questo importante strumento di copertura sociale. Per questo – dice ancora Vaccaro – proponiamo, oltre alla garanzia, in caso di crisi prolungata, dell’estensione temporale dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, anche, e soprattutto, la rivisitazione delle attuali regole che portano queste centinaia di migliaia di persone e vivere con poco meno di 800 euro al mese. Cifra che, di fatto, non è agganciata al salario percepito e percepibile dal lavoratore e che è, soprattutto nelle aree più deboli del Paese, del tutto insufficiente a mantenere un livello di vita decente, soprattutto, se si è monoreddito”.

BAS 05

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