“Aumentare l’efficacia e l’efficienza della macchina amministrativa e ridurre i costi della politica è una sfida a cui le istituzioni sono pronte, ma la razionalizzazione delle Province non può avvenire, sulla base del criterio del numero di abitanti, senza una reale analisi della loro utilità e delle specificità territoriali nelle quali si inseriscono. Le province sono pronte ad un’idea di razionalizzazione, a cominciare dal tema della loro sovrapposizione con le aree metropolitane, da definire nell’ambito della discussione avviata sulla Carta delle Autonomie locali e nel pieno rispetto di quanto previsto dall’ art. 133 della Costituzione”.
Lo ha dichiarato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, questa mattina a Roma a conclusione dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi, che ha espresso, con un ordine del giorno votato all’unanimità, la propria contrarietà alla presunta norma contenuta nella manovra varata dal Governo riguardante l’abolizione delle piccole province. Quanto all’abolizione della Provincia di Matera Lacorazza ha sottolineato la necessità di tenere alta la guardia, nel corso della discussione parlamentare, affinché non si riproponga il tema .
“Quello dell’Ufficio di presidenza Upi – ha affermato – è anche un giudizio pesantemente negativo sulla manovra finanziaria che ancora una volta colpisce regioni e enti locali, influendo quindi negativamente sui servizi per i cittadini e le imprese. Ogni euro sottratto alle province è un euro in meno per la viabilità, per garantire la manutenzione e la sicurezza delle strade, per gestire il patrimonio scolastico, per prevenire i fenomeni di dissesto idrogeologico e, ancora, per garantire forza e qualità al sistema della formazione e al servizio del trasporto pubblico locale”.
“Quello dei tagli ai costi della politica, da non ridurre a tagli indiscriminati a servizi essenziali per i cittadini, è un tema – ha continuato- che deve coinvolgere tutte le pubbliche amministrazioni ed è una causa che la Provincia di Potenza (come anche quella di Matera) ha sposato in pieno, attraverso la riqualificazione e il contenimento della spesa (riduzione del numero degli assessori, riorganizzazione dei lavori consiliari, ridefinizione funzionale dell’assetto dell’Apofil, impiego della Posta elettronica certificata per abbattere i costi delle convocazioni, innovazione tecnologica, abbattimento dei costi telefonici, razionalizzazione al sostegno di sagre e eventi, riduzione delle posizioni organizzative, accorpamento degli uffici, riduzione dei fitti passivi, etc.) a favore di un aumento del sostegno ai disabili e di un maggior numero di investimenti per il territorio”.
“Occorre, dunque, come abbiamo più volte ribadito – ha concluso Lacorazza- che le classi dirigenti del sud uniscano le forze, al di là dei diversi orientamenti politici, per rilanciare con forza la sfida della qualità ed efficienza dell’amministrazione, ma anche per far sentire la propria voce a difesa degli interessi del Mezzogiorno”. L’appello è, in pratica, a tutte le forze politiche, soprattutto quelle del centrodestra, che costantemente chiedono l’aumento di risorse per potenziare i servizi alle comunità. Come si fa ad incrementare tali risorse in un quadro di tagli così pesanti per le regioni e le autonomie locali? Le forze politiche, al di là degli schieramenti, devono unirsi in un comune coro di protesta per attivare tutte le iniziative possibili affinché vengano scongiurati questi provvedimenti contro i cittadini e contro le imprese”.
BAS 05