“Dall’esperienza dei soccorritori scaturì la moderna Protezione Civile, in un’ottica non solo di emergenza ma di previsione delle calamità”
“Il 23 novembre 1980, nella memoria collettiva dei lucani, rappresenta principalmente il ricordo di un immenso dolore, per le tante vite umane spezzate, per gli ingentissimi danni al patrimonio edilizio pubblico e privato, alle attività produttive”. Lo ha detto l’assessore alle Infrastrutture, Rosa Gentile, intervenendo alla presentazione del programma di eventi per il trentennale del sisma del 1980.
“Un evento che coinvolse energie e risorse da ogni parte del Paese in una gara di solidarietà rivelatasi determinante nel dare sollievo e speranza a chi nella notte buia di quei giorni aveva bisogno di tutto.
Gli anni seguenti impegnarono cittadini e istituzioni nella difficile ricostruzione seguendo una filosofia, sancita anche a livello di normativa speciale, che guardava principalmente alla rinascita e sviluppo delle comunità locali.
La nascita dell’Università degli Studi della Basilicata e di altri enti di ricerca, la ricostituzione e rivitalizzazione dei centri storici, l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio danneggiato, una nuova cultura della prevenzione, rappresentano le tappe significative di questo lungo cammino che ha dato alla nostra regione un volto nuovo.
Quella data segnò anche il passaggio definitivo – ha continuato l’assessore Gentile – da una visione della protezione civile intesa come attività occasionale, cioè finalizzata all’immediato soccorso e alla gestione dell’emergenza, e non autonoma in quanto riconducibile alla difesa nazionale come elemento della difesa civile, ad un’accezione di essa innanzitutto come politica di sicurezza sociale, nell’ambito della più generale politica di salvaguardia attiva del territorio e dell’ambiente.
Dalla gestione di quella grande catastrofe emerse chiaramente che per tutelare la vita il patrimonio delle comunità, non basta solo procedere a soccorsi tempestivi, ma occorre programmare e impegnare risorse per prevedere e prevenire le calamità.
Oggi parlare di protezione civile, oltre che porre in essere le azioni necessarie a migliorare la capacità di risposta in emergenza, significa essenzialmente fare previsione e prevenzione, vale a dire studiare le cause dei fenomeni calamitosi, identificare i rischi, individuare le zone del territorio soggette a rischi, ridurre la possibilità che gli eventi determinino conseguenze disastrose.
Significa attuare una politica attiva sul territorio e per il territorio, una funzione che responsabilizza necessariamente i diversi livelli di governo nell’ottica del pieno coinvolgimento di risorse statali e locali, ottimizzate nell’ambito della medesima finalità.
Il trentennale del sisma ‘80 è l’occasione per fare memoria, per incontrarsi e reincontrare, ringraziandole ancora, le persone che condivisero con noi quell’esperienza, per riflettere sullo stato della ricostruzione, per approfondire i temi di carattere scientifico connessi alla prevenzione del rischio sismico”.
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