“Se non vogliamo continuare ad alimentare un dibattito solo culturale e rituale sul Mezzogiorno e il Meridionalismo e se vogliamo uscire dal “muro contro muro” tra Regioni e Governo è necessario far tesoro della lezione che ci è venuta in Parlamento dal Commissario Europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn: “bisogna sviluppare una politica volta all'investimento non alla beneficienza”. E' quanto sostiene il coordinatore regionale vicario del Pdl sen. Egidio Digilio sottolineando che “i Governatori delle Regioni del Sud, tra i quali De Filippo, devono accettare la sfida del nuovo meridionalismo che prevede di intrecciare il Piano Sud del Governo al federalismo e soprattutto devono dimostrare, nei fatti, di essere bravi investitori dei fondi comunitari europei perchè il Ministro Tremonti può anche essere antipatico ma i dati forniti sull'ingente ammontare di fondi comunitari non utilizzati dalle Regioni sono veri ed inconfutabili. De Filippo farebbe bene in proposito a smetterla con la vecchia storia della “premialità” e a spiegare perchè i programmi Fesr, Fse e Feoga-Psr sono fermi senza scaricare sui Ministeri evidenti responsabilità proprie. Quanto al “megafono di Di Pietro” che non perde occasione pur di marcare una presenza mediatica farebbe bene a ricordare di tanto in tanto il suo impegno al di là dei comunicati.
Inoltre, dopo le rassicurazioni del Ministro Fitto sull'assenza di rischio di perdere i Fondi Fas, che con la dotazione complessiva di 14 miliardi di euro sono la vera cassaforte del Piano Sud, diventa necessario perciò – continua l'esponente del Pdl – accelerare sui tempi dei programmi di spesa e individuare le priorita' da realizzare, come ad esempio le infrastrutture nel Mezzogiorno. C'è poi da risolvere il problema delle risorse che sono liberate via via che i “progetti sponda” inseriti nella programmazione comunitaria vengono rifinanziati con le tradizionali risorse nazionali. Possono valere tra i 12 e i 14 miliardi, secondo le prime stime del Governo, e hanno un pregio in questa fase: sono pronta-cassa, contrariamente ai fondi Fas generalmente impegnati per destinazioni più urgenti (come gli ammortizzatori sociali). Ma le Regioni non devono continuare ad assumere un atteggiamento di gelosia di questi fondi vedendo sempre dietro l'angolo lo “spauracchio” che il Governo glieli può sottrarre”.
“Condivido pienamente altri due messaggi che lo stesso Commissario Ue Hahn ha affidato ai parlamentari italiani: dobbiamo pensare ad una politica di sviluppo strutturale con prospettive a medio e lungo termine; non sono più rinviabili misure di semplificazione del sistema a favore dei beneficiari rendendo i progetti piu' accessibili”.