In occasione dell'assemblea cittadina di Sinistra Ecologia Libertà – si legge in un comunicato diffuso dal coordinatore Roberto Rizzi – si è discusso sul dissesto finanziario del Comune di Potenza, ufficializzando la seguente posizione:
Il problema del dissesto finanziario al Comune di Potenza, che si trascina da alcuni decenni e che si è incancrenito, richiede un’iniziativa politico-istituzionale più complessa di un semplice provvedimento della Giunta Regionale a favore dello stesso Comune che faccia fronte all’emergenza immediata della riapertura delle mense scolastiche.
Intanto non si può rinunciare ad un’operazione di chiarezza politica e di trasparenza nei confronti dei cittadini (e dell’intera comunità regionale) sulle responsabilità delle Giunte ed Amministrazioni Comunali che hanno accumulato il pesante debito (per altro non ancora quantificato nel calcolo definitivo; in alcune occasioni si è parlato di 100-120 milioni di euro). Specie per le Amministrazioni che hanno gestito la fase del dopo terremoto del 1980 e che hanno utilizzato ingenti risorse della legge nazionale 219/81 è necessario riprendere i conti dei bilanci annuali sino agli anni duemila.
Sempre sul piano tecnico-finanziario, – afferma Rizzi – è importante fare il punto sulle operazioni di mutui attivati, sui costi effettivi e le scadenze, anche per verificarne la “convenienza” e le altre possibilità che si possono determinare, compreso il ricorso ad altri strumenti finanziari (i BOC che fine hanno fatto?)
Quanto al “soccorso finanziario”, bisogna istituire un tavolo triangolare Regione-Provincia-Comune per affrontare i numerosi aspetti, a partire dai servizi sociali e civili che il Comune eroga non solo ai potentini ma ad un’utenza molto vasta, che è innanzitutto comprensoriale e più in generale regionale.
Ad esempio, i trasporti: il Comune e la Provincia devono garantire servizi adeguati di mobilità nella città e con il territorio, sulla base di specifiche esigenze (scolastiche e lavorative) e di categorie sociali.
Contestualmente la Giunta Regionale va impegnata ad affrontare la situazione di dissesto finanziario conclamato o in fase di dichiarazione di alcuni comuni come la situazione di grave ristrettezza finanziaria di tanti centri minori che non riescono a fronte a bisogni primari.
Il Fondo di Coesione – rivolto ai piccoli Comuni e con la Finanziaria Regionale incrementato ed esteso anche a comuni sino a 2.500 abitanti – è uno strumento sicuramente utile ma non esaustivo. Occorre individuare dunque nuovi canali finanziari in attesa dell’avvio della costituzione delle Comunità Locali o comunque dei Consorzi di Comuni per la gestione consortile di servizi primari ai cittadini per abbattere le spese e garantire efficienza".
BAS 05