“I precari lucani della scuola mobilitati da tempo per salvare non il proprio posto di lavoro ma la scuola pubblica, gli studenti ormai in numero di 30 per classe, i genitori preoccupati della scarsa qualificazione dell’istruzione e della formazione scolastica si sarebbero aspettati non certamente affermazioni di circostanza dall’assessore alla Cultura Mastrosimone che, tra l’altro, evita qualsiasi riferimento critico al Ministro Gelmini, in una posizione eccessivamente moderata”. E’ quanto sostiene Giacomo Nardiello, componente della segreteria regionale e della direzione nazionale del Pdci-FdS, per il quale “non è sufficiente ribadire l’impegno scontato perché triennale a dare attuazione al “Piano di intervento triennale per la qualificazione, il rafforzamento e l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica” e ai bandi annunciati ad ottobre, per mettere la coscienza a posto. Alla Giunta Regionale – aggiunge – si chiedono ben altra attenzione e ben altre iniziative e non certo auspici proprio come fa la Gelmini per “un anno scolastico intenso, ricco di stimoli per tutti”. Non ci sono più mezze misure: di fronte all’attacco del Governo di centrodestra alla scuola pubblica bisogna reagire con fermezza schierandosi dalla parte del personale scolastico, degli studenti e delle famiglie sempre più colpite dal “caro istruzione”. Evidentemente – continua l’esponente del Pdci-FdS – non c’è ancora profonda consapevolezza della gravità della situazione della scuola in Basilicata e del rischio di ridurre la quantità di classi e plessi scolastici e la qualità della formazione dei nostri ragazzi. Eppure la “ricreazione”, già con la prima campanella, dovrebbe essere finita”.
(bas – 04)