In riferimento a un articolo apparso sulla stampa locale, nel quale un genitore denunciava i sentimenti di “rabbia e solitudine” provati dopo aver ricevuto il diniego del TAR, al quale aveva presentato ricorso per il taglio delle ore di sostegno alla sua bambina diversamente abile, il consigliere provinciale Idv, Angelo Lamboglia, sottolinea gli effetti di una riforma che “concretamente comincia a produrre esiti negativi ai danni delle fasce sociali più deboli”.
In particolare, Lamboglia evidenzia come “le istituzioni hanno il dovere di garantire e tutelare quei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione che sono alla base della vita democratica e civile di ogni comunità. A dispetto di chi sostiene che la riforma scolastica sia equa e necessaria emerge come l’impostazione della stessa sia fondata su un principio sostanzialmente “economico” con tagli fatti con la mannaia senza tener conto delle esigenze dei più deboli”.
Pur condividendo il principio che le risorse vadano gestite sempre di più in maniera attenta ed oculata, secondo il consigliere, “è necessario evidenziare come alcune scelte non possano dipendere solo dal fattore economico ma debbano tener conto di alcuni diritti inalienabili che appartengono a tutti gli individui”.
“L’augurio – conclude il consigliere Lamboglia – è quello che, aprendo una seria riflessione su quanto accaduto, le istituzioni possano valutare adeguate misure da mettere in campo per poter quanto meno alleviare il disagio creato da situazioni francamente discriminanti ed inique. Inoltre, è opportuno concentrare gli sforzi affinché tutte le istituzioni mettano in campo quegli strumenti necessari per rendere efficaci le politiche sociali, contribuendo così al superamento di una problematica di non facile risoluzione creata, come è sotto gli occhi di tutti, dalla normativa vigente”.
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