Per i due consiglieri, il primo del gruppo Pu e il secondo dell’Udc, con tale disegno si snatura il territorio e la montagna non è più una priorità
“L’audizione del Presidente De Filippo in Prima Commissione questa mattina, non ci ha convinto. Si vuole snaturare il territorio lucano, abrogare la politica di difesa delle piccole comunità e bloccare tutte le iniziative a favore dei territori montani”. Lo hanno affermato i consiglieri regionali Luigi Scaglione (Popolari uniti) e Vincenzo Ruggiero (Udc), a margine del dibattito tenutosi su alcuni aspetti della Finanziaria regionale che – sottolineano – “continuano a non convincere. Noi siamo per il mantenimento delle Comunità Locali, perché le riteniamo vicine ai bisogni della gente e dei territori interni. Una questione di lana caprina, quella del Governo regionale che in nome della economicità vuole smantellare il sistema di difesa dei territori interni e di compartecipazione alle scelte”.
In particolare, Scaglione, ha fatto rilevare come “proprio una sentenza dell’Alta Corte ha previsto la illegittimità di un articolo della Finanziaria 2010 che implica il ripristino integrale del fondo di sviluppo investimenti (circa 14,5 milioni di Euro) a favore delle Comunità Montane e per consequenzialità anche il recupero dei fondi destinati all’associazionismo comunale (poco più di 4 milioni di euro), oltre una parte relativa al recupero degli oneri contrattuali. Smantellando le Comunità Locali bocciando cioè un cardine del programma politico del Centro-sinistra – ha aggiunto Scaglione – si rinuncia a risorse fondamentali per lo sviluppo del territorio. Proprio l’esatto contrario di quello che la Regione con il provvedimento di soppressione, invece, auspica di fare”.
“Un aggravio economico – hanno precisato Ruggiero e Scaglione – riguarderà poi i Comuni ed il trasferimento del personale sino a rischiare di superare il rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità”. E, dunque, si chiedono i due consiglieri, a chi giova penalizzare la classe dirigente locale senza porsi seriamente il tema di sostenere una revisione delle funzioni delle Province?”.
“E proprio alcune strane manovre di palazzo, come già rilevato in precedenza, – concludono Scaglione e Ruggiero – rischiano di far saltare il banco, perché se è vero che si dice che il costo del personale da trasferire ai Comuni sarebbe alto, a pagarlo sarebbero poi i Comuni; e allora, se questi in quanto tali, sono in grado di fronteggiare il peso di questo trasferimento, perché non individuarli come capofila anche nella gestione degli atri settori, proprio come la Forestazione, che invece si vuole dirottare altrove?”.