Santochirico: le primarie di Milano parlano anche a noi

Il consigliere del Pd analizzando i risultati, sottolinea la necessità di “un rinnovamento che deve partire innanzitutto dai metodi, dalla ricerca di un'unità vera, che non è un ordine di scuderia, ma il frutto del confronto e della condivisione”.

“Le Primarie milanesi, che ieri hanno incoronato l'avvocato Giuliano Pisapia candidato sindaco del centrosinistra, parlano anche a noi, così come ad ogni regione e all'intero Paese. Ci dicono che logiche autoreferenziali, scelte elitarie, recinti decisionali sono indigesti e vengono puniti dagli elettori, anche quando si ammantano di nuovismo o si mimetizzano in aperture apparenti alla società.
Era già successo in Puglia e a Firenze. Segnali li avevamo ricevuti anche a Matera”. Lo dichiara il consigliere regionale Vincenzo Santochirico (Pd) in merito alle elezioni primarie di Milano, il quale sottolinea che “per il PD, per i suoi dirigenti e i suoi militanti è utile materia di riflessione”.
“Serve al Pd – dichiara il consigliere – a comprendere quali sono gli errori da correggere e a comprendere che in politica le cose cambiano velocemente, che i vecchi schemi saltano e le appartenenze corrono il rischio di essere gusci vuoti, che gli elettori del Pd non accettano decisioni autoreferenziali.
E bisogna avere anche la consapevolezza che di occasioni per riflettere non potranno essercene ancora molte, tanto più in presenza di una potente accelerazione della crisi del berlusconismo”.

“E' ora, per il Pd – continua Santochirico – di tracciare una prospettiva ideale alle sue battaglie, ritrovare lo smalto e l'appeal persi nel tempo, essere all'altezza della partita che si sta giocando nel nostro Paese, in ogni regione. Dunque, un'occasione di rinnovamento che deve partire innanzitutto dai metodi, dalla ricerca di un'unità vera e convinta, che non è un postulato o un ordine di scuderia, ma il frutto del confronto e della condivisione”.

“Credo che in tanti, nel Pd – conclude il consigliere – non vogliano rassegnarsi a fare la parte di osservatori o custodi di ortodossie e gerarchie, ma ambiscano a essere attivi costruttori di un moderno riferimento delle culture politiche che si riconoscono nel centrosinistra”.

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