Sanità; Martorano: riequilibrio fondi per tenuta complessiva

I nuovi criteri garantiscono equità e sostenibilità per tutte le strutture. Investimenti sui territori confermando ruolo strategico di San Carlo e Crob

“Il riparto del 2011, nel riconoscere al San Carlo oltre 48 milioni di euro, non fa altro che riportare la quota di finanziamento al livello del 2008, anno in cui l’Azienda chiudeva il suo esercizio con una perdita di circa 3 milioni di euro, mentre nel 2009, a fronte di un incremento di circa 13 milioni chiudeva il suo esercizio con un avanzo di circa 1 milione di euro. In un clima di ristrettezze, con il fondo regionale che era e resta sottodimensionato nel suo complesso rispetto ai reali fabbisogni, tutti sono chiamati a esercitare le virtù di razionalizzazione di cui hanno dimostrato di essere capaci”.
L’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, è convinto che la ripartizione fatta abbia criteri di sostenibilità ed equità per tutte le realtà del servizio sanitario regionale. “Se di penalizzazione si può parlare – spiega – è giusto riferirsi a tutto il sistema, senza avventurarsi in opinabili gradazioni di importanza tra soggetti sanitari differenti e tutti indispensabili alla sanità regionale”.
Per quel che riguarda l’unica azienda ospedaliera regionale, Martorano assicura che “il San Carlo continuerà a svolgere, con le capacità sanitarie e gestionali che gli sono proprie un’ efficace azione di gestione delle risorse, ma nel contempo condividendo fino in fondo la responsabilità di accompagnare, insieme a tutte le altre componenti del sistema sanitario regionale, una politica di contenimento e di razionalizzazione dei costi, senza ricorrere ad inutili allarmismi, ma continuando a dimostrare senso di responsabilità e spirito di appartenenza ad un unico sistema”.
“Detto ciò – continua l’assessore – non sfugge a nessuno che l’Ospedale San Carlo è e resta l’unica struttura regionale di riferimento, una missione delicata e difficile che vogliamo sostenere e portare avanti con determinazione verso importanti percorsi di miglioramento della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni, anche in una condizione di minore agio finanziario. Su questo l’impegno del governo regionale è totale perché sappiamo che il sistema sanitario che abbiamo disegnato non può reggere senza questo centro di eccellenza”.
Dall’assessore, infine, viene un invito a evitare visioni parziali del problema. “Ciò che davvero conta per i cittadini – spiega – è come si traduce in termini di servizi il risultato complessivo del bilancio regionale in sanità, cioè la somma di tutti i bilanci delle aziende sanitarie. Se alla fine il risultato sarà attivo sarà possibile mantenere e potenziare i servizi, anche facendo spostamenti di risorse, se invece il conto complessivo sarà negativo poco importerà se una singola azienda ha i conti in ordine e si dovrà procedere a tagliare, eventualità che dobbiamo scongiurare”.

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