“Sul tema del rispetto della dignità della donna si deve fare di più a cominciare da programmi nelle scuole di ogni ordine e grado”
“Profonda indignazione e grande delusione per l’atteggiamento delle autorità iraniane” per la “fiction” della liberazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione con l’accusa di adulterio e complicità nell'omicidio del marito, è stata espressa dal vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio (Idv).
Nel ricordare la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, l’affissione di manifesti giganti con la foto della donna davanti gli ingressi della sede della Regione, Autilio ha sostenuto che “la vicenda di Sakineh è seguita con trepidazione dall’intera società civile lucana che proprio in questi giorni rinnova l’impegno contro la violenza alle donne dopo il barbaro assassinio a Matera di Anna Rosa Fontana. Per questo sosteniamo la richiesta dell’Associazione Telefono Donna, come siamo certi farà la Commissione Pari Opportunità di recente rinnovata – ha aggiunto – perché si convochi a Matera un Tavolo istituzionale in Prefettura e contestualmente si riattivino le iniziative ad ogni livello per riaccendere l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini. Sul tema del rispetto della dignità della donna si deve fare di più a cominciare da programmi nelle scuole di ogni ordine e grado”.
“Non rinunciamo – ha detto ancora Autilio – al pressing internazionale per ottenere la liberazione di Sakineh, diventata proprio come Anna Rosa, un simbolo della battaglia per affermare i diritti delle donne in Italia e in tutto il mondo, a cominciare da quello che dovrebbe essere scontato della dignità, e inoltre perché, come abbiamo scritto nella mozione approvata in Consiglio, un intervento in favore di Sakineh confermerebbe i principi contenuti nella risoluzione della Commissione per i Diritti Umani dell'Onu per una moratoria universale delle esecuzioni capitali”.