Rosa, Pici e Venezia su revisione Statuto in I Ccp

Per i consiglieri regionali riscrivere la ‘Magna Charta Lucana’ è una “decisione che, per la valenza politica, istituzionale e sostanziale, deve essere condivisa ed esclusivamente decisa in seno all’organo principe: il Consiglio regionale”

“Apprendiamo dagli organi di informazione che nella Conferenza dei capigruppo di ieri si è deciso di riprendere i lavori per la revisione dello Statuto regionale, cercando di colmare il decennale ritardo accumulato in anni di letargo istituzionale. Apprendiamo, anche, che i lavori saranno svolti in seno alla I Commissione consiliare permanente, certamente contesto istituzionalmente adeguato”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Pdl, Gianni Rosa, Mariano Pici e Mario Venezia che, nel ricordare che “siamo una liberal-democrazia con organi elettivi di rappresentanza” chiedono che “si rispetti tale natura politica, demandando le scelte che implicano ‘riforme istituzionali’ a chi è stato votato dai cittadini lucani”.

“Abbiamo sempre sostenuto – proseguono Rosa, Pici e Venezia – la necessità di una rapida approvazione di un nuovo Statuto. Ne sono prova i nostri interventi nei lavori del Consiglio regionale e le varie dichiarazioni agli organi di informazione. Però, data l’estrema importanza della ‘Magna Charta Lucana’, riteniamo che tale decisione, per la valenza politica, istituzionale e sostanziale, debba essere condivisa ed esclusivamente decisa in seno all’organo principe che è e resta il Consiglio regionale di Basilicata. Solo così tutte le sensibilità, le anime politiche, le esperienze di tutti i colleghi consiglieri potranno apportare il maggior contributo politico possibile e di rappresentanza dei cittadini lucani che ‘liberamente’ ci hanno eletti”.

“Lo Statuto regionale deve rappresentare ed essere la simbiosi tra gli organi istituzionali e la società civile lucana. Pertanto necessita – concludono i Consiglieri di opposizione – di un ampio dibattito che trova solo ed esclusivamente luogo unico e deputato nell’Assemblea consiliare affinché, dopo aver fissato le linee guida, possa procedere ad una ampia e reale consultazione con le strutture organizzate del lavoro, delle professioni, del volontariato, della cultura e dei cittadini, compreso anche le forze ed i movimenti politici non rappresentati in Consiglio regionale, data la valenza universalistica che assume lo Statuto regionale”.

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