Per il consigliere del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà all’Anagrafe bisogna far seguire altri atti e provvedimenti per garantire il massimo della trasparenza e correttezza nella gestione della cosa pubblica
“Il provvedimento di istituzione dell’ ‘Anagrafe pubblica degli eletti e degli amministratori’, che ha recepito gran parte del testo da me proposto, colma un vuoto nella trasparenza amministrativa ed avvicina ulteriormente l’istituzione e la politica ai cittadini”. E’ il commento del presidente del Gruppo Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Giannino Romaniello, il quale sottolinea che “non è casuale il fatto che si tratti della prima proposta di legge voluta da Sel in questa legislatura regionale che consente alla Basilicata, subito dopo la Regione Puglia, di essere tra le poche Regioni a disporre di un’Anagrafe pubblica degli eletti e degli amministratori”.
“In una fase in cui l’antipolitica, il qualunquismo, la sfiducia nelle istituzioni sono fenomeni in crescita preoccupante anche per effetto delle resistenze di settori di Governo e della politica a rendere effettivamente di vetro il ‘Palazzo’ – aggiunge Romaniello – il provvedimento legislativo è un primo positivo segnale rivolto ai cittadini lucani i quali potranno attingere dal sito internet istituzionale tutte le informazioni sul lavoro svolto dagli eletti e sulla loro condizione patrimoniale. L’Anagrafe è estesa anche agli amministratori di enti subregionali proprio per evitare a questi ultimi una sorta di corsia privilegiata”.
“Il testo votato in aula, tuttavia – precisa Romaniello – contiene un neo: i consiglieri regionali sono tenuti a dichiarare la propria residenza e non, se diverso, il domicilio come, invece, avevo proposto con il mio progetto di legge. Francamente, non ne ho compreso le motivazioni anche perché nessuno, a partire dagli esponenti delle opposizioni che pure spesso fanno le pulci ad atti di ordinaria amministrazione, ne ha fornite. Per quanto mi riguarda, considero legittimo il fatto che un consigliere possa conservare la residenza nel comune di origine purché indichi quello di effettivo domicilio per non lasciare equivoci e libere interpretazioni sulla normativa regionale che, come è noto, regolamenta le indennità di rimborso spese. Ciò senza voler esprimere giudizi su quanto è accaduto nella legislatura precedente e che è oggetto di un procedimento giudiziario in corso e sul quale, in passato, ho già avuto modo di esprimere perplessità di natura esclusivamente politica su comportamenti individuali di taluni consiglieri, fermo restando la mia piena fiducia nella magistratura che mi auguro decida in tempi rapidi”.
“All’Anagrafe – conclude Romaniello – bisogna far seguire altri atti e provvedimenti per garantire il massimo della trasparenza e correttezza nella gestione della cosa pubblica, a partire dai criteri e dalle modalità di accesso alle opportunità di lavoro, anche attraverso un programma triennale di stabilizzazione per il superamento dello stato di precarietà ancora molto diffuso negli uffici regionali e in altri enti. Lo stesso dicasi per le nomine degli organi di direzione attraverso l’istituzione di una commissione di personalità ed esperti presieduta da un magistrato, in particolare per Aziende sanitarie ed ospedaliere, enti ed organismi tecnici o che operano in settori produttivi, sociali e culturali”.