“Matera ha detto no. Tricarico ha accettato l’arrivo dei camion ma con riserva e certamente vuole vederci più chiaro. Quest’opposizione chiede un tavolo di concertazione fra la Regione Basilicata e gli Enti interessati, per trattare le situazioni di tutti i Comuni”. Aurelio Pace, coordinatore dei gruppi di minoranza in Provincia di Potenza, ritorna sulla questione dei rifiuti definendola come “un’emergenza che va affrontata una volta per tutte e gestita per quello che è: un fallimento sul piano strutturale/organizzativo”. Forse si riuscirà pure a scongiurare per l’ennesima volta e sul filo di capello l’”emergenza” attuale dei rifiuti a Potenza, ma una cosa è certa: “il sistema di differenziazione e di smaltimento dei rifiuti in questa regione dimostra tutti i suoi limiti e implora responsabilità”, afferma il coordinatore.
Ci sono due dati di fatto schiaccianti: i cassonetti sono di nuovo stracolmi e il solito slogan “è tutto sotto controllo” non convince più nessuno. Se, come affermano le maggioranze di Comune ora e di Provincia tempo addietro, non fossimo in emergenza, allora non dovremmo assistere all’impietoso minuetto perenne dove il capoluogo fa il questuante dei rifiuti. Come non dovremmo ammettere che diversi Comuni non sono autonomi e che manca certificazione dei dati sul differenziato.
E, invece, Pace, ricorda come esattamente un anno fa chiedeva di poter dibattere periodicamente in Consiglio provinciale, proprio per evitare di dover limitarsi ad affrontare le regolari recrudescenze del problema e per trovare una soluzione che fosse definitiva. Ricorda anche la stessa ammissione del presidente che “definiva l’Ente come sull’orlo di un crinale”. Un crinale lungo quanto tutto il territorio.
“Lo dicono i dati: Costi di trasporto e smaltimento che lievitano, discariche intasate, inceneritori come quello di Potenza che, allo stato attuale, bruciano solo soldi pubblici e non un solo chilo di rifiuti. Dieci Ordinanze urgenti Provinciali in poco meno di quattro anni. Materia di un comunicato di questa opposizione del 28 ottobre 2009. Contenuti, ancor’oggi, di drammatica attualità”.
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