“No chiediamo misure assistenziali, ma regole certe. Non siamo voti, ma categorie. Chiediamo ascolto”: sono queste, in sintesi, le richieste dei professionisti dell’ area tecnica che si sono ritrovati al Park Hotel per parlare delle criticità, ma anche per fare proposte. Durante l’incontro della “Conferenza regionale delle professioni tecniche” i rappresentanti delle diverse categorie hanno esposto problemi e soluzioni alla presenza delle istituzioni regionali.
“Operiamo in un mercato falsato – ha detto il presidente dell’ordine dei geometri di Potenza, Pasquale Salvatore – perché condizionato da soggetti che non operano in regime di libera concorrenza (dipendenti pubblici autorizzati e non) e di operatori (società di capitali, università, agenzia del territorio) che rispondono a logiche che consentono economie di scala o addirittura agevolazioni, improponibili per i liberi professionisti”.
Tra le richieste il divieto per le università di assumere incarichi pubblici e impedire all’agenzia del territorio di fornire servizi professionali e ai dipendenti pubblici di ottenere autorizzazione per incarichi professionali. Tra le difficoltà, segnalate l’applicazione degli studi di settore, ribassi ingiustificati, ritardati e mancati pagamenti.
Nonostante siano 8 mila gli iscritti e che rappresentano una forza economica e sociale, oggi i liberi professionisti non sono riportati nè nell’annuario statistico regionale, né alla camera di commercio.
Per conseguire la ripresa delle attività, sono necessari interventi normativi come l’esternalizzazione dei servizi pubblici. Per i giovani, auspicato l’obbligo di affiancamento, evitando i contratti atipici e che svolgano, in contrasto con le norme, attività professionali con stipendi ridotti. Auspicato un protocollo d’intesa con il dipartimento regionale alla Formazione per sostenere la formazione degli iscritti agli ordini e evitare la verifica del fabbisogno formativo a enti terzi.
Presentato il documento di analisi e proposte agli iscritti e alle istituzioni.
Il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, in qualità di presidente dell’Anci Basilicata, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, come momento di un percorso di crescita. “Sono necessarie riforme che rafforzino gli ordini e la loro autonomia, ma anche di un cambiamento culturale poichè non si riconosce al professionista una sua dignità e che per lavorare deve gareggiare abbassando la parcella. Dalle vostre sollecitazioni, si può aprire un tavolo di confronto per contribuire a definire i processi di sviluppo”.
Michele Lapenna, presidente dell’ordine degli architetti di Potenza, si è occupato dell’analisi del mercato dei cosiddetti servizi di ingegneria e architettura nel nostro Paese e in Basilicata. Dai dati è emersa la marginalizzazione dei professionisti dal mercato della progettazione delle opere pubbliche, la presenza di ribassi eccessivi con punte anche dell’80% e, soprattutto, la scarsità degli incarichi esterni alle pubbliche amministrazioni. Tra le proposte, alcune di carattere nazionale e altre locali, come la modifica delle procedure attualmente previste per conferire gli incarichi all’esterno, la volontà politica di favorire a livello locale il ricorso agli incarichi esterni, l’adozione di un regolamento o linee guida sulle procedure e i criteri di affidamento che uniformi le stesse su tutto il territorio nazionale e regionale, la reintroduzione dei minimi di tariffa e l’apertura di un tavolo di concertazione con la Regione.
L’assessore regionale alle Infrastrutture, Rocco Vita e il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, hanno assunto l’impegno di proseguire il tavolo di concertazione già attivato sulle linee guida in materia di affidamento (esperienza che sarà mutuata nella conferenza Stato – Regione). De Filippo, inoltre, si è impegnato ad aprire tavoli di concertazioni su tutte le questioni che riguardano le professioni tecniche e la gestione del territorio.
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