Referendum, Autilio (Idv): segnale di difesa bene comune

“Ci sono diversi significati politici, sociali e civili che vengono dall’esito del referendum, tutti convergenti ad affermare un nuovo modo di fare politica attiva da parte dei cittadini”

''La buona percentuale di affluenza dei lucani alle urne è un segnale chiaro ed inequivocabile di voglia di partecipazione e di riappropriarsi di strumenti di democrazia, ridando valore all’istituto referendario, oltre che un messaggio politico al Governo di centrodestra”. A sostenerlo è il consigliere regionale di Idv, Antonio Autilio, per il quale “ci sono diversi significati politici, sociali e civili che vengono dall’esito del referendum, tutti convergenti ad affermare un nuovo modo di fare politica attiva da parte dei cittadini proseguendo la scia positiva delle amministrative di metà maggio”.

“Per chi ha contribuito alla raccolta di firme necessarie alla proposta di indizione della consultazione referendaria – aggiunge Autilio – è una bella soddisfazione con la conferma che su questioni come il bene comune, l’ambiente e il rifiuto del nucleare, la giustizia, non ci possono essere divisioni ideologiche tra gli italiani. In Basilicata il voto al quesito sul nucleare sicuramente non dice nulla di nuovo se non quale ‘atto di ingiunzione’ al Governo perché non assuma più decisioni sulla testa di comunità e territori e deponga definitivamente nel cassetto gli studi di localizzazione di centrali e siti per scorie radioattive. Sull’acqua, invece, mi sembra particolarmente significativa la lezione che ha voluto trarre l’europarlamentare e sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che ha annunciato un ‘assessorato ai beni comuni’ per aprire una grande stagione dei beni comuni che non devono essere privatizzati e al servizio di multinazionali e di chi vuole fare profitto, beni comuni intesi come strumentali essenziali per la vita dei cittadini. Questo significa che Giunta e Consiglio regionale – dice Autilio – devono accelerare le iniziative di riforma nella gestione delle risorse idriche come di ogni risorsa naturale e territoriale, attraverso il riordino degli Enti che si occupano di acqua e di gestione del patrimonio forestale, come dei beni culturali e cosiddetti immateriali”.

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