Reddito Ponte, De Filippo: occorre fiducia fra i giovani

“La nuova questione meridionale ha il volto dei giovani laureati che vanno al Nord per lavorare”

“Con il Reddito ponte, come con altre misure, stiamo tentando di mettere mano al problema dei problemi del Sud e dell’intero Paese. Ma occorre affrontare il tema dell’emigrazione dei giovani lucani e meridionali con serietà e rigore tentando di elaborare proposte, di costruire strumenti ed evitando di cadere nella facile demagogia”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, intervenendo al seminario di presentazione del “Reddito ponte” svoltosi questa mattina, a Matera.
“Negli ultimi anni il governo regionale – ha ricordato De Filippo – ha costruito diversi strumenti per creare opportunità per le nuove generazioni. Basti segnalare il bando Gel, giovani eccellenze lucane, nel settore della ricerca. Inoltre abbiamo sostenuto i sistemi produttivi con le misure “Dentro l’impresa” e “Generazioni verso il lavoro” investendo risorse importanti fino ad arrivare a 35 mila euro per ogni impresa che assume laureati a tempo indeterminato. Un processo – ha aggiunto – non facile per il contesto in cui si realizza. La crisi, che ha investito il mondo, l’Europa, e, ovviamente, anche il nostro Paese e la nostra regione, riduce le possibilità di nuova occupazione anche se incentivata. Fra l’altro il mercato del lavoro, in Basilicata, è abbastanza complicato. Non manca l’occupazione in assoluto, ma manca un certo tipo di occupazione. Lo testimoniano i circa 30 mila immigrati che in Basilicata lavorano nell’assistenza domiciliare, nell’agricoltura, nel settore turistico. C’è un’offerta di lavoro che non raccoglie l’interesse di molti giovani disoccupati che, dopo aver studiato, vogliono tradurre le loro conoscenze in un’occupazione di alto profilo”.
De Filippo, citando i dati della Svimez, ha ricordato che in tutto il Sud circa 120 mila laureati e diplomati vanno al Nord portando ricchezza e intelligenza. "Ma non possiamo affrontare questo problema da soli. Il Governo non ci aiuta e vorrei capire cosa ha fatto, fino ad oggi, il ministro della Gioventù. E fino ad oggi, da chi critica i nostri strumenti, non abbiamo mai sentito una sola proposta. Questo campo così complicato ci deve suggerire cautela, rigore e serietà”.
Il presidente della Regione, quindi, ha evidenziato che in Basilicata ogni anno si laureano circa 3.500 giovani. “Una cifra enorme che segna una crescita sociale e culturale della Basilicata. E se il Governo ci ha lasciati soli, la Basilicata vuole comunque affrontare questa sfida attraverso strumenti innovativi, come, appunto, il Reddito ponte, nella consapevolezza che non possiamo risolvere il problema dei 3500 laureati lucani, ma almeno una parte. La nuova questione meridionale ha il volto di questi giovani che rappresentano una risorsa per la Basilicata, per il Paese. Una Basilicata senza ponte per il futuro, i giovani, è una regione senza futuro. Stiamo costruendo nuovi strumenti. Ma occorre fiducia. Le critiche vanno bene, ma occorre affiancarle con proposte concrete, con idee nuove e realizzabili. Altrimenti si rischia di vanificare ogni sforzo”.
pat

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