Due mostre animeranno le vie del centro storico di Lagonegro da oggi e fino alla prossima settimana, l’una documentaria, intitolata a “Giuseppe De Lorenzo: il geologo, il ricercatore, l’intellettuale” e l’altra fotografica, “Con gli occhi della memoria”, di Franco Pinna. Le esposizioni sono curate dalla Provincia di Potenza e dal Comune di Lagonegro.
La prima mostra, allestita su viale Roma, nel cuore di Lagonegro, sarà visitabile fino al 18 agosto dalle 19 alle 24, mentre si potranno ammirare gli scatti di Pinna, esposti nella Chiesa San Nicola al Castello, fino al 22 agosto, dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 18 alle 20.
“Per la mostra di De Lorenzo, abbiamo preferito un allestimento all’aperto – ha spiegato l’assessore provinciale al Bilancio Vito Di Lascio – in modo tale da renderla visibile a un numero maggiore di persone. Stesso discorso per le fotografie di Pinna, collocate nel Castello, dove si svolgono numerose manifestazioni in questi giorni. L’idea è quella di abbinare queste due esposizioni alle feste di tradizione popolare. In particolare, alla Festa dell’emigrante, prevista a Lagonegro dal 16 al 18 agosto: un evento che racchiude in sé religione, musica e canti popolari e percorsi enogastronomici”.
Il percorso espositivo della mostra “Giuseppe De Lorenzo: il geologo, il ricercatore, l’intellettuale” si compone di 23 pannelli che ripercorrono in maniera integrata e trasversale le tappe fondamentali della vita e dell’attività professionale dello studioso, partendo dagli anni giovanili, per finire con quelli della maturità professionale. Gli eventi della vita sono raccontati attraverso rievocazioni e riflessioni degli studiosi Carmelina Barbera, Antonio Capano, Raffaella Lamagna, Angela Laviano, Antonio Lazzari, Roberto Picardi. Ai pannelli si intervallano rappresentazioni grafiche che riecheggiano le esperienze, i momenti e i luoghi legati alla vita personale e accademica dello studioso, eseguite con varie tecniche dagli allievi dell’Istituto Statale d’Arte di Maratea.
“Con gli occhi della memoria” costituisce uno dei più pregnanti documentari di antropologia visiva, sapientemente filtrato dall’occhio di Pinna, il quale ha dinamicamente fissato attraverso il suo obiettivo gesti, volti, atteggiamenti rituali destinati alla memoria. Il percorso espositivo, comprendente soltanto una parte della produzione dell’artista realizzata durante le spedizioni in Lucania di Ernesto De Martino, si articola in accordo alle tematiche documentate e oggetto di studio dell’antropologo: la lamentazione funebre, la devozione religiosa popolare, l’uccisione del grano al visitatore uno scenario arcaico di riti di passaggio, di espiazione e rimorso, di rappresentazioni simboliche di rivalsa sociale e di aspirazione ad una condizione di vita più dignitosa che renda il divino più vicino e tangibile, ma anche di rassegnata accettazione di un destino di povertà. (r.a.)
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