In relazione alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal consigliere provinciale Romano Cupparo (Pdl), il vicepresidente dell’amministrazione provinciale Massimo Macchia dichiara la sua disponibilità a relazionare in commissione ambiente sul tema rifiuti ma, anche in questa sede, vale la pena ribadire come in provincia di Potenza vi sono delle criticità di smaltimento solo relativamente al bacino centro laddove, per gli altri territori, lo smaltimento dei rifiuti è regolare.
“Non abbiamo mai negato – prosegue Macchia – che c’è molto lavoro da fare e in un anno di amministrazione, la Provincia di Potenza ha dato attuazione, per quanto di sua competenza, all’intesa istituzionale del 29 gennaio 2009: in questo senso, occorre ricordare i progetti di ampliamento e potenziamento degli impianti di Venosa e Sant’Arcangelo trasmessi alla Regione Basilicata nel luglio del 2010 e il lavoro fin qui svolto per la pubblicazione del bando per la realizzazione dell’impianto di compostaggio che avverrà quando sarà efficace l'ordinanza che allinea il piano del 2002 con l'impiantistica prevista dall'intesa interistituzionale”.
Secondo Macchia, “vi sono altre criticità, come ad esempio, la realizzazione degli impianti di Genzano e Atella come anche quello di Montegrosso-Pallareta, i cui tempi non sono nella disponibilità dell’ente Provincia ma che, con il lavoro comune effettuato insieme ai Comuni e alla Regione, potranno essere brevi. Ciò detto, relativamente alla situazione contingente, occorre tenere i nervi saldi e non perdere di vista la strategia di insieme che si fonda sulla raccolta differenziata. In questo senso, nonostante il funzionamento di soli 3 impianti di smaltimento su 7 previsti nel piano rifiuti – continua il vicepresidente – se la raccolta differenziata raggiungesse le percentuali richieste dalla legge (il 35%) avremmo volumi disponibili in discarica fino al 2018. Inoltre, non va sottaciuto come il sistema di smaltimento dei rifiuti non riguarda questo o quel territorio, ma l’intera regione: in tal senso, tutto il sistema è strutturato in ambito comprensoriale e come tale va valutato. E’ chiaro quindi che non è un problema di programmazione ma di impianti sul territorio finanziati e in corso di realizzazione e di raccolta differenziata che è ancora insufficiente”.
“Occorre quindi – conclude il vicepresidente Macchia – un atteggiamento responsabile della politica che si dimostri capace di governare scelte importanti, come quelle in tema ambientale, per risolvere la vicenda rifiuti che, come dimostrato in Campania, non può essere affrontata con la bacchetta magica del “ghe pensi mi!”.