“Alla luce della difficile situazione economica in cui versano le Pro Loco della Basilicata, più volte segnalata del presidente Unpli Basilicata, anche a nome dell’ Unpli nazionale” la senatrice del Pd Maria Antezza ha presentato una interrogazione al presidente del Consiglio, firmata anche dalle senatrici del Pd Silvana Amati, Leana Pignedoli, Emanuela Baio e Franca Biondelli per chiedere “quali siano i motivi per i quali, ad oggi, non abbia ancora trovato attuazione l’ impegno di sostenere il Servizio Civile assunto dal Premier, il 16 ottobre a Coppito, nella manifestazione per l’avvio di 150 volontari sui progetti di Servizio Civile per l’Abruzzo” e inoltre “se il Ministro competente intenda stanziare maggiori risorse finanziarie da destinare al Servizio Civile Nazionale”. “Le Pro Loco di Basilicata, tramite l' Unione Nazionale delle Pro Loco d' Italia, beneficiano – sottolinea Antezza – dei volontari del Servizio Civile Nazionale che non gode però, da parte del Governo centrale, di quell’attenzione che pur meriterebbe, in considerazione del suo intrinseco valore etico e di solidarietà sociale. A causa degli scarsi finanziamenti devoluti al Servizio Civile da parte dello Stato, migliaia di giovani dai 18 ai 28 anni rischiano di perdere un'importante esperienza di lavoro maturata in un anno e le Associazioni di volontariato corrono il pericolo di perdere preziose collaborazioni”. Antezza fa presente che “il sottosegretario Carlo Amedeo Giovanardi ha presentato un disegno di legge delega al Governo per la redazione di un Testo Unico in materia di Servizio Civile Nazionale, con l’obiettivo di riorganizzare ed aggiornare l’attuale normativa in armonia con il chiarimento della Corte costituzionale che, nel 2004, ha individuato nel principio costituzionale di difesa della Patria anche le attività di impegno sociale non armato” “Il disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, nonché dalla Conferenza Stato- Regioni e della Consulta Nazionale per il Servizio Civile – conclude Antezza – prevede la ripartizione adeguata della materia tra i livelli di governo statale, regionale e provinciale; l’elaborazione dello status del giovane impegnato nel servizio e la revisione dell’orario; il miglioramento del sistema di accreditamento degli enti e di valutazione dei progetti; l’individuazione di criteri di priorità a favore di quei progetti finalizzati all’assistenza a categorie di persone particolarmente svantaggiate”.
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