Precari Scuola, Romaniello: insediare una task force

Secondo il consigliere regionale di Sel “la questione riveste una complessità tale che necessita di un gruppo di lavoro che sia impegnato quotidianamente”

“L’annuncio dei bandi della Regione entro il 15 ottobre prossimo per i docenti precari della scuola è sicuramente un segnale positivo di impegno della Giunta regionale e di particolare sensibilità su un problema che ha responsabilità precise nel Governo e, nello specifico, nel Ministro alla Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini. Ad esso va dato seguito, insediando una task force specifica, con la partecipazione di rappresentanti sindacali e dei comitati spontanei dei precari, senza attendere, supinamente, le azioni che il Ministero e gli uffici scolastici periferici sono chiamati ad attuare per competenze istituzionali che, comunque, per le scelte fatte (tagli indistinti) non risolvono il problema”. E’ quanto sostiene il capogruppo Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Giannino Romaniello, sottolineando che “la questione dei lavoratori precari che, oltre ai docenti coinvolge il personale Ata, è molto complessa e necessita, pertanto, di un gruppo di lavoro che sia impegnato quotidianamente”.

“Non deve essere sottovalutato – sostiene Romaniello – che al Programma regionale di attività formative negli istituti secondari superiori è ammesso solo il personale docente che ha realizzato nell’anno scolastico scorso 180 giorni di servizio, mentre per gli altri non ci sono possibilità di tornare al lavoro. Ci sono, invece, ancora margini di trattative sugli organici che bisogna perseguire attraverso una concertazione con Ministero e uffici scolastici del Ministero stesso per ottenere, come è accaduto in altre regioni, alcune deroghe. Deroghe necessarie non solo per dare risposta ai precari ma anche per elevare la qualità della istruzione/formazione degli alunni. Non sono tollerabili classi con trenta alunni. Inoltre – dice Romaniello – si deve definire un crono programma di azioni che l’Ufficio Scuola del Dipartimento ‘Formazione professionale – Lavoro – Cultura’ deve garantire il più celermente possibile, facendo tesoro dei problemi evidenziati con l’attuazione della prima annualità del Programma denominato ‘Rafforzamento e qualificazione dell’offerta formativa scolastica’ (8 milioni di euro di spesa attraverso fondi Por-Fse) con l’obiettivo di ‘recuperare’ all’attività didattica, attraverso progetti specifici negli istituti superiori, la platea di precari che, altrimenti, avrebbero dovuto condividere il destino di migliaia di cassaintegrati delle fabbriche lucane. Come sanno bene numerosi precari, in alcuni istituti i corsi promossi dalla Regione sono partiti, lo scorso anno, dopo le festività di Pasqua con seri problemi per la loro conclusione”.
 

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