POVERTA’, DIGILIO: RIFLESSIONE ED AUTOCRITICA

“L’Istat ci consegna oggi un limite massimo del 28,6% dell’incidenza di “povertà relativa” e un limite minimo del 21,6%, registrati nel 2009, che collocano la Basilicata al secondo posto, subito dopo la Calabria, tra le regioni più povere d’Italia. Sono dati che, nonostante un leggero miglioramento rispetto al 2008, richiedono più di qualche riflessione ed autocritica perché tre famiglie su dieci hanno difficoltà persino per gli acquisti alimentari”. E’ quanto sostiene il coordinatore regionale vicario del Pdl, senatore Egidio Digilio.
“Pur non avendo per la condizione di “povertà assoluta” dati specifici riferiti alla nostra regione, quelli in generale del Mezzogiorno e i parametri utilizzati (reddito familiare, occupazione-disoccupazione, composizione del nucleo familiare) – aggiunge Digilio – ci fanno temere una situazione, anche per la povertà assoluta, di estrema gravità per l’ampiezza dei nuclei familiari coinvolti. Va ricordato che statisticamente la soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media mensile per persona, che nel 2009 è risultata di 983,01 euro (-1,7% rispetto al valore della soglia nel 2008) e che le famiglie composte da due persone che hanno una spesa mensile pari o inferiore a tale valore vengono classificate come povere. La statistica, inoltre, introduce – sottolinea Digilio – ulteriori elementi che meritano approfondimenti: nel Mezzogiorno si confermano gli elevati livelli di incidenza della povertà raggiunti nel 2008 (22,7% per la relativa, 7,7% per l’assoluta) e si mostra in aumento il valore del'intensità della povertà assoluta (dal 17,3% al 18,8%), dovuto al fatto che il numero di famiglie assolutamente povere è rimasto pressoché identico, ma le loro condizioni medie sono peggiorate; l'incidenza di povertà assoluta aumenta, tra il 2008 e il 2009, per le famiglie con persona di riferimento operaia, (dal 5,9% al 6,9%).
Credo che alla luce di questi dati dell’Istat l’ottimismo del Governatore De Filippo e di tanti esponenti del centrosinistra debbano lasciare spazio ad un’autocritica perché il primato della spesa di fondi europei non ha certamente aiutato tante famiglie lucane ad uscire dalla condizione di povertà. Come anche il Reddito di Cittadinanza Solidale si è rivelato un ennesimo provvedimento assistenzialistico che non ha prodotto l’auspicata emersione dal diffuso e crescente disagio sociale”.

BAS 05

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